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Antichi sistemi fluviali rivelano che Marte era più umido di quanto pensassimo

(11 Luglio 2025)

Roma – La scoperta di oltre 15.000 chilometri di antichi letti di fiumi su Marte suggerisce che un tempo il Pianeta Rosso potrebbe essere stato molto più umido di quanto si pensasse in precedenza. I ricercatori hanno osservato le creste fluviali sinuose, note anche come canali invertiti, attraverso Noachis Terra, una regione degli altopiani meridionali di Marte. Si ritiene che queste si siano formate quando i sedimenti depositati dai fiumi si sono induriti e sono stati successivamente esposti a causa dell’erosione del materiale circostante. Creste simili sono state trovate in diverse zone di Marte. La loro presenza suggerisce che un tempo l’acqua corrente fosse diffusa in questa regione di Marte, e che le precipitazioni fossero la fonte più probabile di quest’acqua. La nuova ricerca, guidata da Adam Losekoot, dottorando presso l’Open University e finanziata dall’Agenzia spaziale britannica, è stata presentata al National Astronomy Meeting 2025 della Royal Astronomical Society a Durham. I risultati indicano che l’acqua superficiale potrebbe essere stata stabile a Noachis Terra durante la transizione Noachiano-Esperiano, un periodo di cambiamenti geologici e climatici avvenuto circa 3,7 miliardi di anni fa. Noachis Terra non è stata studiata in modo così approfondito come altre regioni di Marte, in parte perché contiene poche reti di valli, ovvero strutture erosive ramificate tradizionalmente utilizzate per dedurre le precipitazioni e il deflusso storici. Lo studio si concentra invece sulle creste sinuose dei fiumi come forma alternativa di prova dell’antica presenza di acqua superficiale. “Studiare Marte, in particolare una regione poco esplorata come Noachis Terra, è davvero entusiasmante perché è un ambiente rimasto pressoché immutato per miliardi di anni. È una capsula del tempo che registra processi geologici fondamentali in un modo che non è possibile qui sulla Terra”, ha detto Losekoot. Lui e il suo team hanno utilizzato dati provenienti da tre strumenti orbitali: la Context Camera (CTX), il Mars Orbiter Laser Altimeter (MOLA) e l’High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE). Questi set di dati hanno consentito al team di mappare le posizioni, le lunghezze e le morfologie dei sistemi di creste su un’ampia area. Molte di queste caratteristiche appaiono come segmenti isolati di creste, mentre altre formano sistemi che si estendono per centinaia di chilometri e si innalzano di decine di metri rispetto al terreno circostante. L’ampia distribuzione e la forma di queste creste suggeriscono che probabilmente si siano formate in un periodo geologicamente significativo, in condizioni superficiali relativamente stabili. La distribuzione spaziale e l’estensione delle caratteristiche indicano che la fonte d’acqua era costituita dalle precipitazioni. “Il nostro lavoro è una nuova prova che suggerisce che Marte un tempo era un pianeta molto più complesso e attivo di adesso, il che è davvero entusiasmante”, ha affermato Losekoot. Il fatto che le creste formino estesi sistemi interconnessi suggerisce che le condizioni acquatiche devono essere state relativamente durature, il che significa che Noachis Terra ha sperimentato condizioni calde e umide per un periodo geologicamente rilevante. Queste scoperte mettono in discussione le teorie esistenti secondo cui Marte era generalmente freddo e secco, con alcune valli formate dall’acqua di scioglimento dei ghiacciai in sporadici e brevi periodi di riscaldamento.(30Science.com)

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