Roma – La firma dell’uomo su buona parte del cambiamento climatico era individuabile sin dalla fine dell’Ottocento. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università della California a Los Angeles e pubblicato su PNAS. Gli autori hanno condotto un esperimento mentale per valutare quando i primi ricercatori, utilizzando accurate misurazioni atmosferiche, avrebbero potuto rilevare per la prima volta le prove dell’impatto umano sul clima. Gli autori hanno ipotizzato che strumenti con la precisione degli attuali radiometri satellitari avrebbero potuto monitorare la temperatura atmosferica fin dal 1860. Inoltre, gli autori hanno utilizzato simulazioni di modelli del cambiamento climatico storico e applicato un metodo standard di impronta digitale per identificare il primo impatto percepibile della combustione di combustibili fossili sull’atmosfera. Gli autori si sono concentrati sul raffreddamento della stratosfera media e alta, dove il segnale del raffreddamento causato dall’uomo è ampio e i modelli causati dall’uomo differiscono significativamente dalle tendenze naturali. In queste condizioni, gli autori hanno scoperto che un segnale di raffreddamento stratosferico causato dall’uomo potrebbe essere stato rilevabile già nel 1885, prima dell’avvento delle auto a benzina. Secondo gli autori, l’effetto antropico identificabile sull’atmosfera esiste probabilmente da oltre 130 anni. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Sin dal 1800 era possibile individuare quello che l’uomo stava facendo al clima
(17 Giugno 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla