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Scimpanzé e bambini condividono una forte curiosità per la vita degli altri

(25 Giugno 2025)

Roma – I bambini e gli scimpanzé preferiscono osservare le interazioni sociali piuttosto che osservare i singoli individui da soli. Alcuni hanno rinunciato ai dolcetti solo per guardare i video sui social. La nostra curiosità verso gli altri potrebbe avere profonde radici evolutive In un nuovo studio che mette a confronto la curiosità sociale negli scimpanzé e nei bambini, un team di ricercatori internazionali ha scoperto che entrambi sono profondamente interessati alle interazioni con gli altri, anche quando ciò ha un costo. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, suggerisce che la curiosità nei confronti del comportamento sociale non è solo una caratteristica umana, ma è condivisa anche con uno dei nostri parenti primati più prossimi.

L’autrice principale, la dott.ssa Laura Simone Lewis dell’Università della California a Santa Barbara, ha affermato: “Dopo anni trascorsi ad osservare bambini e scimpanzé che a volte saltavano in mezzo ai giochi di ricerca per osservare i loro coetanei, il team di ricerca è stato ispirato a perseguire una nuova strada sociale nel fiorente campo della ricerca sulla curiosità”. In precedenza, si sapeva poco delle radici evolutive e dello sviluppo della curiosità sociale, definita come la motivazione ad acquisire informazioni sulle azioni, le relazioni e la psicologia degli altri. Ora, il team di ricerca ha scoperto che gli scimpanzé e i bambini piccoli preferiscono guardare video di interazioni sociali rispetto a video di un singolo individuo, e i bambini piccoli e gli scimpanzé maschi sono addirittura disposti a pagare un costo materiale per ottenere informazioni sociali. “Ciò significa che la curiosità sociale emerge precocemente nello sviluppo umano ed è condivisa con uno dei nostri cugini viventi più prossimi, gli scimpanzé”, ha aggiunto il Dott. Lewis. “Il nostro forte interesse per la vita degli altri – si pensi alle riviste di gossip e ai programmi televisivi sui vip – sembra avere profonde radici evolutive nella nostra discendenza dalle grandi scimmie”. Lo studio ha comportato tre esperimenti ed è stato condotto presso il Ngamba Island Chimpanzee Sanctuary in Uganda e in altri siti in California, tra cui l’Oakland Zoo e il Lawrence Hall of Science. La Dott.ssa Esther Herrmann del Centro di Psicologia Comparata ed Evoluzionistica dell’Università di Portsmouth è coautrice della ricerca. Ha affermato: “Questo studio ci dice che la curiosità per ciò che fanno gli altri – quella che potremmo definire un po’ ficcanaso – inizia in giovane età e si radica profondamente. Probabilmente è qualcosa che aiuta non solo noi, ma anche i nostri parenti più prossimi a sopravvivere e prosperare in gruppi sociali complessi”. Per misurare la curiosità sociale, i ricercatori hanno costruito due speciali “scatole della curiosità”: strutture di legno contenenti tablet che riproducevano video diversi. In ogni esperimento, scimpanzé e bambini dai 4 ai 6 anni potevano scegliere se aprire una scatola per osservare un’interazione sociale (come la pulizia, il gioco o una discussione) oppure aprire l’altra scatola per guardare un video di un singolo individuo che agiva da solo. Nel primo esperimento, entrambe le specie hanno trascorso costantemente più tempo a guardare le scene sociali. Nel secondo, i partecipanti hanno dovuto scegliere tra una ricompensa (semi di jackfruit per gli scimpanzé, biglie per i bambini) e la possibilità di guardare un video sociale. Alcuni, soprattutto i bambini più piccoli e gli scimpanzé maschi, hanno scelto il video invece del premio. L’esperimento finale ha testato se gli individui preferissero osservare interazioni positive (come la pulizia o il gioco) o negative (come i conflitti). Mentre gli scimpanzé non sembravano mostrare una forte preferenza per entrambe le cose, i bambini umani sì: crescendo, i maschi erano più interessati alle interazioni negative, mentre le femmine a quelle positive. Lo studio è uno dei primi a testare la curiosità sociale direttamente sia negli esseri umani che negli scimpanzé utilizzando la stessa configurazione. Suggerisce che il nostro interesse per ciò che fanno gli altri – chi collabora, chi si oppone, chi vale la pena tenere d’occhio – potrebbe essere qualcosa che abbiamo ereditato da un antenato comune milioni di anni fa. E questa curiosità potrebbe essere più di un semplice intrattenimento. Osservare come interagiscono gli altri ci aiuta a comprendere le relazioni, a evitare problemi e a capire di chi possiamo fidarci. Il dott. Herrmann ha aggiunto: “Questo tipo di curiosità sociale è in realtà molto importante per conoscere l’ambiente in cui viviamo, prendere decisioni e costruire relazioni”. I ricercatori suggeriscono che studi futuri potrebbero esplorare come si sviluppa la curiosità sociale negli scimpanzé più giovani e in diverse culture umane, nonché confrontare gli adulti di entrambe le specie. Raccomandano inoltre di testare altri grandi primati come bonobo e oranghi, ed esaminare come fattori come la familiarità o il tipo di relazione (amici vs. sconosciuti) influenzino la curiosità. Queste intuizioni potrebbero aiutare a scoprire come si è evoluta la curiosità sociale e perché varia a seconda dell’età, del sesso e della specie. (30Science.com)

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