Roma – La decornazione dei rinoceronti nelle riserve africane del Greater Kruger dal 2017 al 2023 ha rimosso proattivamente l’incentivo per i bracconieri e ha ridotto l’attività di bracconaggio del 78 per cento.
Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università di Città del Capo, della Fondazione per la protezione ambientale del Greater Kruger e della Nelson Mandela University. Il team, guidato da Timothy Kuiper, Thomas Hancock e Markus Hofmeyr, ha valutato l’efficacia degli interventi mirati a ridurre il bracconaggio.

Regione del Greater Kruger: a un rinoceronte bianco viene tagliato il corno.
Credito
Fondazione per la protezione ambientale del Greater Kruger
Secondo i risultati, le sanzioni e le punizioni retroattive dei bracconieri non hanno avuto alcun effetto statistico sul bracconaggio, mentre la decornazione dei rinoceronti dal 2017 al 2023 ha portato a una riduzione del 78 per cento delle attività illegali. “I nostri risultati – affermano gli autori – rappresentano una sfida per governi, finanziatori, settore privato e organizzazioni non governative affinché riconsiderino i loro approcci strategici ai crimini contro la fauna selvatica in generale. Sebbene individuare e arrestare i bracconieri sia essenziale, le strategie che si concentrano sulla riduzione delle loro opportunità potrebbero essere più efficaci”. Il bracconaggio, spiegano gli esperti, danneggia i rinoceronti e influenza anche le entrate turistiche dei paesi, danneggiando ecosistemi e finanziando le organizzazioni criminali. La decornazione dei rinoceronti, sottolineano gli scienziati, rimuove proattivamente l’incentivo per i criminali. Dal 2017 al 2023, il team ha registrato il bracconaggio di 1.985 rinoceronti in 11 riserve africane del Greater Kruger meridionale. Questa attività si è verificata nonostante l’equivalente di 74 milioni di dollari spesi per le misure di contrasto al bracconaggio e nonostante oltre 700 arresti di bracconieri. Gli studiosi hanno quindi utilizzato modelli di regressione per stabilire percorsi causali tra interventi reattivi e proattivi. Secondo questo approccio, la decornazione di 2.284 esemplari in otto riserve ha portato a una riduzione del 78 per cento del rischio di attività illegali. Questa metodologia ha richiesto solo l’1,2 per cento dell’intero budget speso nel periodo di tempo considerato. “La continua disuguaglianza socioeconomica – sostengono gli autori – incentiva un ampio gruppo di persone vulnerabili e motivate ad unirsi a organizzazioni criminali, anche quando i rischi sono elevati. Nei prossimi step, sarà fondamentale valutare l’impatto a lungo a termine della decornazione sulla biologia dei rinoceronti”. (30Science.com)