Valentina Di Paola

IA, nuovo strumento rileva il Parkinson dalla grafia

(3 Giugno 2025)

Roma – Un nuovo sistema di intelligenza artificiale è stato ideato per individuare il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson sulla base dell’analisi dei movimenti della scrittura. A riuscirci gli scienziati dell’Università della California a Los Angeles, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature Chemical Engineering per rendere noti i risultati del proprio lavoro.

Il team, guidato da Jun Chen, ha sviluppato una penna caricata con inchiostro magnetico che analizza i movimenti della mano durante la scrittura. La malattia di Parkinson, spiegano gli esperti, colpisce circa dieci milioni di persone in tutto il mondo, ed è la seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo l’Alzheimer. Associata a tremori e difficoltà di movimento, questa condizione potrebbe essere sottostimata, specialmente nelle regioni del mondo in cui non esistono medici specializzati. Attualmente, la diagnosi si effettua attraverso l’osservazione delle capacità motorie del paziente, ma questo metodo non prevede standard oggettivi e può essere altamente influenzato dal giudizio medico. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno sviluppato un approccio per diagnosticare la malattia partendo da campioni di scrittura ottenuti con una penna personalizzata con inchiostro magnetico. I movimenti della biro, riportano gli autori, sono stati convertiti in segnali elettrici. Con l’ausilio di una rete neurale, la penna è stata in grado di distinguere i pazienti con la malattia di Parkinson dai soggetti sani con una precisione superiore al 95 per cento. Il prototipo, sottolineano gli scienziati, è stato testato in una coorte di soli 16 individui, quindi sarà necessario valutare insiemi di persone più ampi e variegati. Tuttavia, commentano i ricercatori, questa penna diagnostica rappresenta un primo passo verso lo sviluppo di tecnologie rapide, efficaci ed economiche per migliorare la diagnosi di malattie di Parkinson e monitorarne la progressione. (30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).