Valentina Arcovio

Andrologia SIA: “Integratori utili per prevenire le malattie”

(30 Giugno 2025)

Roma – “Gli integratori non sono inutili. Alcuni supplementi alimentari servono infatti a preservare la salute della persona sana e a prevenire le malattie”. E’ in questo modo che gli specialisti della Società Italiana di Andrologia (SIA), rispondono alle recenti polemiche relative all’utilità degli integratori e al loro diffuso consumo in Italia. “Nel panorama della salute e del benessere, gli integratori alimentari sono spesso oggetto di dibattito, tra chi li esalta come panacea e chi li demonizza come un inutile spreco di denaro o, peggio ancora, una truffa”, dice Alessandro Palmieri, presidente della SIA. “La verità, come spesso accade, si trova nel mezzo: gli integratori alimentari, se usati con consapevolezza e appropriatezza, possono rappresentare un valido supporto al benessere generale, ma non sono, e non dovrebbero mai essere considerati, sostituti di farmaci, di una dieta equilibrata e in generale di uno stile di vita sano”, aggiunge. Per alcune specifiche condizioni o situazioni, gli integratori alimentari possono diventare anche fondamentali. “Ad esempio, sono utili in situazioni di carenze nutrizionali specifiche”, continua Tommaso Cai, segretario Generale SIA. “Nonostante una dieta apparentemente varia, è possibile che alcune persone non riescano ad assumere quantità sufficienti di determinati nutrienti. Questo può accadere – prosegue – a causa di stili di vita frenetici, che portano spesso a ricorrere a pasti veloci e poco bilanciati; di diete restrittive, come quelle vegetariane, vegane o di quelle seguite da persone con allergie/intolleranze alimentari. In alcune condizioni fisiologiche particolari, come durante la gravidanza, l’allattamento, in età avanzata o in periodi di forte stress fisico e mentale, servono a soddisfare l’apporto di un aumentato fabbisogno di specifici nutrienti”. Poi ci sono alcune patologie o terapie farmacologiche che possono compromettere l’assorbimento dei nutrienti dagli alimenti. “In caso di malassorbimento l’integratore alimentare può rappresentare l’unica soluzione al problema – spiega Fabrizio Palumbo, presidente Commissione Scientifica SIA-. Alcuni integratori invece hanno una funzione di supporto: la vitamina D o il calcio, assunti per la salute delle ossa, aiutano a prevenire l’osteoporosi; la vitamina C, lo zinco e la vitamina D possono contribuire a rafforzare le difese immunitarie; i probiotici e prebiotici possono favorire l’equilibrio della flora batterica. In alcuni casi, l’integrazione può essere considerata una strategia preventiva per mantenere un buon stato di salute generale, soprattutto in periodi in cui l’apporto dietetico potrebbe non essere ottimale”. La SIA, insieme all’Istituto di Farmacologia clinica dell’Università degli studi di Catanzaro, ha messo a punto uno specifico integratore che, secondo gli studi, ha una potente attività antiossidante e antinfiammatoria. “Si tratta del Drolessano, un mix a base di silimarina, sulforafano, licopene, escina, tè verde, glutatione ridotto e triptofano, che si è dimostrato in grado di contribuire alla prevenzione di alcuni tumori come quello alla prostata, di ridurre i sintomi urinari dell’ipertrofia prostatica benigna e anche di migliorare il profilo di rischio cardiovascolare, l’attività epatica e il tono dell’umore”, specifica Palmieri. Molto spesso dunque le accuse a carico di supplementi alimentari nascono dalla disinformazione o da un uso improprio. Tuttavia, è importante sottolineare che, nel contesto europeo e italiano, gli integratori alimentari sono soggetti a una normativa specifica e rigorosa; devono essere notificati al ministero della Salute prima di essere commercializzati; e le aziende sono tenute a garantire la sicurezza del prodotto e la veridicità delle indicazioni riportate in etichetta. “Infine, molti integratori contengono sostanze la cui efficacia è supportata da studi scientifici”, dice Palmieri. “Naturalmente, l’efficacia varia a seconda della sostanza, della dose e della condizione individuale, ma non si tratta di ‘pozioni magiche’ senza alcun fondamento. Negare la loro utilità a priori significa ignorare le evidenze scientifiche e le esigenze reali di molte persone”, conclude. (30Science.com)

Valentina Arcovio