Roma – Per compensare le potenziali emissioni di anidride carbonica derivanti dalle riserve di combustibili fossili attualmente detenute dalle 200 maggiori aziende mondiali del settore, sarebbe necessario piantare nuove foreste più estese dell’intera superficie del Nord America. La scoperta proviene da un’analisi pubblicata su Communications Earth & Environment, che suggerisce anche che la maggior parte delle aziende avrebbe una valutazione di mercato negativa se il costo per compensare l’intera riserva fosse dedotto dalla loro valutazione attuale.
Gli scenari di emissioni future di solito includono sia una riduzione delle emissioni di anidride carbonica sia una loro compensazione. La compensazione è necessaria poiché la maggior parte degli scenari presuppone che durante la transizione verso l’energia pulita si utilizzeranno i 182 miliardi di tonnellate di carbonio attualmente presenti nelle riserve delle compagnie petrolifere. La riforestazione, ovvero la piantumazione di alberi per creare nuove aree forestali, viene spesso proposta come soluzione di compensazione per via del suo basso costo. Tuttavia, la fattibilità della riforestazione per una compensazione diffusa non è attualmente chiara.
Alain Naef e colleghi del ESSEC Business School, Cergy, Francia hanno valutato la fattibilità dell’utilizzo della riforestazione per compensare le potenziali emissioni totali derivanti dalle attuali riserve delle 200 maggiori aziende mondiali di combustibili fossili entro il 2050. Hanno scoperto che, per compensare le riserve esistenti, la riforestazione sarebbe necessaria su un’area superiore a 24,75 milioni di chilometri quadrati, più grande dell’intero continente nordamericano. Un’area così ampia potrebbe essere convertita in foresta solo spostando le comunità e i terreni agricoli esistenti e alterando gli habitat naturali essenziali esistenti.
Gli autori hanno anche stimato la “valutazione ambientale netta” delle aziende studiate. La hanno definita come il valore finanziario di un’azienda se il costo per compensare le potenziali emissioni derivanti dalle sue riserve di combustibili fossili esistenti fosse dedotto dalla sua attuale valutazione di mercato. Gli autori hanno scoperto che, al costo medio di compensazione delle emissioni europee nel 2022 di 83 dollari per tonnellata di anidride carbonica, il 95% delle aziende avrebbe una valutazione ambientale netta negativa.
Gli autori concludono che, nonostante la loro analisi presenti diverse semplificazioni, i risultati dimostrano che sarebbe più redditizio dal punto di vista economico per le aziende smettere di estrarre combustibili fossili piuttosto che estrarli e compensarli, e che la riforestazione non è un metodo praticabile per compensare tutte le emissioni di anidride carbonica.(AGI)