Roma – “L’Italia si presenta al Consiglio europeo del 23 maggio con una strategia concreta per la ricerca: investimenti già stanziati per 11 miliardi di euro nelle infrastrutture e 475 milioni di euro destinati al Fondo Italiano per la Scienza, con bandi mirati sia al rientro dei ricercatori italiani dall’estero sia all’attrazione di talenti stranieri”. Così Anna Maria Bernini, Ministro dell’università e della ricerca della Repubblica Italiana, nel corso dell’evento GEO Global Forum 2025, che si è tenuto oggi a Roma. E continua: “Il nostro Paese sottolinea la necessità di passare dalla competizione alla collaborazione tra Stati membri, chiedendo regole comuni e la condivisione delle migliori pratiche per una strategia europea unitaria”. “L’iniziativa italiana – aggiunge il ministro – si inserisce nel contesto delle nuove politiche UE, che prevedono 500 milioni di euro per il triennio 2025-2027 per rendere l’Europa più attrattiva per i ricercatori di tutto il mondo, con super-grant ERC e incentivi per i settori di frontiera come l’intelligenza artificiale”. “L’Italia – prosegue Bernini – rivendica di aver già introdotto risorse superiori rispetto alla media europea e di essere pronta a condividere le proprie esperienze per rafforzare la competitività e la coesione del sistema della ricerca continentale. E conclude: “La parola d’ordine è “collaborare meglio che competere”, in quanto solo attraverso una strategia comune e investimenti reali sarà possibile rendere l’Europa un polo di eccellenza scientifica e innovativa”.
“La scienza deve essere al servizio della persona, orientando l’innovazione tecnologica verso la tutela dell’ambiente e della salute globale”. Così Anna Maria Bernini, Ministro dell’università e della ricerca della Repubblica Italiana, nel corso dell’evento GEO Global Forum 2025, che si è tenuto oggi a Roma. “È questo il messaggio – continua il ministro – emerso dalle recenti iniziative italiane e internazionali dedicate all’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale per affrontare sfide come cambiamenti climatici e perdita di biodiversità”. “L’Italia – aggiunge Bernini – ha una forte tradizione multidisciplinare che affonda le radici nel Rinascimento, investe in ricerca e infrastrutture, con fondi già stanziati per oltre 11 miliardi e bandi per il rientro dei ricercatori, e si prepara a portare le proprie buone pratiche al prossimo Consiglio europeo”. “Collaborare è meglio che competere”, sottolinea il ministro, ribadendo la necessità di regole comuni e strategie condivise per una scienza davvero capace di curare la Terra e le persone, nel segno della concretezza e della cooperazione europea(30Science.com)