Gianmarco Pondrano d'Altavilla

USA, i politici parlano sempre di più di opinioni personali e meno di fatti

(11 Aprile 2025)

Roma – Nei discorsi dei politici americani i dati di fatto hanno sempre meno spazio, rimpiazzati da “intuizioni” e convinzioni del tutto soggettive. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università di Costanza e pubblicato su Nature Human Behaviour. “In molte democrazie – spiega l’autore principale David Garcia – c’è attualmente molta preoccupazione per il ‘decadimento della verità’: l’offuscamento del confine tra realtà e finzione, che non solo alimenta la polarizzazione, ma mina anche la fiducia del pubblico nelle istituzioni”. Per indagare il fenomeno, Garcia e i suoi colleghi hanno esaminato otto milioni di discorsi pronunciati dai membri del Congresso degli Stati Uniti tra il 1879 e il 2022 per verificare se il loro linguaggio si concentrasse maggiormente su dati e fatti o su convinzioni personali e interpretazioni soggettive. Hanno scoperto che tra il 1879 e la metà del XX secolo, il rapporto tra fatti e opinioni nei discorsi del Congresso è stato relativamente stabile ed equilibrato. Dopo il 1940, l’equilibrio si è addirittura spostato a favore dei fatti, raggiungendo il picco a metà degli anni Settanta. Dal 1976 al 2022, tuttavia, si è registrato un calo significativo e continuo nell’uso dei fatti nei discorsi del Congresso, con un minimo storico al momento attuale. Entrambi i partiti statunitensi sono interessati da questa tendenza al ribasso, sebbene il calo sia stato ancora più marcato per i Repubblicani dal 2021. Questa tendenza negativa non si applica solo ai discorsi del Congresso: i risultati sono simili anche per le analisi dei post su Twitter/X dei membri del Congresso dal 2011 al 2022, affermano i ricercatori. “Un aspetto notevole dei nostri risultati è la forte correlazione tra linguaggio basato sulle evidenze e polarizzazione”, afferma il coautore, il professor Stephan Lewandowsky, titolare della cattedra di Psicologia Cognitiva presso l’Università di Bristol: “Quanto più i discorsi al Congresso riflettono un affidamento su prove e fatti piuttosto che sull’intuizione, tanto minore è la polarizzazione tra i partiti. Al contrario, il crescente ricorso a un linguaggio basato sull’intuizione a partire dagli anni ’70 è stato associato a una crescente polarizzazione. Chiaramente, il modo in cui i politici usano il linguaggio in sede legislativa è davvero importante”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla