Roma – Gli scimpanzé sanno dove andare per procacciarsi il cibo vegetale o animale, l’albero dai frutti migliori ad esempio o i nidi di insetti socilali, insetti che formano colonie strutturate con mansioni individuali diversificate, come anche formiche legionarie nascoste sottoterra. E sarebbero in grado di farlo anche a distanza di anni, ricordando tutto alla perfezione. Pare infatti che questi primati siano dotati di una memoria portentosa, fra le più complesse delle specie animali (uomo a parte), e “multifunzione”. Secondo recenti scoperte di ricercatori spagnoli, guidati da Andreu Sánchez-Megías della Facoltà di psicologia dell’Università di Barcellona e da R. Adriana Hernandez-Aguilar del Jane Goodall Institute, pubblicate su Communication Biology, gli scimpanzè attiverebbero specifici cassetti della memoria a seconda del tipo di ricerca in cui sono impegnati o del bisogno del momento. Lo studio che si è concentrato a capore i meccanismi mnemonici e le abilità cognitive, farebbe intendere che gli scimpanzé che vivono allo stato brado in Africa sfrutterebbero sia la memoria spaziale sia episodica per scovare formiche legionarie che hanno nidi sotterranei difficili da trovare. Una strategia che consentirebbe ai primati di ricordarne l’esatta posizione della tana nel tempo. Le formiche legionarie (Dorylus spp.), note anche come le temibili marabunta, sono imenotteri ricchi di proteine e minerali, nutrienti essenziali per gli scimpanzé, che nidificano sotto rocce, radici e vegetazione caduta, si spostano in maniera imprevedibile e formano le colonie sociali più grandi del pianeta. Nel corso dello studio, i ricercatori hanno perso in esame 679 visite di scimpanzé a quattro nidi di formiche legionarie avvenute presso la riserva naturale della comunità di Dindefelo, un habitat di savana nel sud-est del Senegal, nel periodo tra il 2018 e il 2022. “Il nostro obiettivo”, spiega Andreu Sánchez-Megías, dottorando e primo autore dell’articolo, “era capire se gli scimpanzé tornano intenzionalmente ai nidi, quali strategie usano per rilevare la presenza di formiche, quale sia la disponibilità di questi insetti e in quale quantità li consumano gli scimpanzé. I nidi di formiche sono rari e quasi sempre impossibili da vedere, vengono abbandonati e rioccupati a intervalli irregolari e questa caratteristica comportamentale consente agli scimpanzé di visitare ripetutamente gli stessi nidi grazie all’ottima memoria che consente loro anche di modificare i propri comportamenti in funzione dell’esito, buono o cattivo, delle perlustrazioni precedenti”. Dai risultati dello studio pare che gli scimpanzé utilizzino la memoria spaziale per memorizzare la posizione esatta dei nidi di formiche nascosti e la memoria episodica per ricordare dove, quando e cosa è successo nelle esperienze passate. Lo studio, inoltre, descrive per la prima volta anche l’utilizzo che gli scimpanzè fanno dei quattro sensi (vista, olfatto, gusto e tatto) per ispezionare i nidi vuoti, rilevare se ci sono formiche e portare a termine le loro missioni. L’auspicio dei ricercatori è di poter sfruttare queste informazioni e conoscenze anche per comprendere alcune facoltà umane, visto che discendiamo da questi primati. “Lo studio della cognizione degli scimpanzé in un contesto ecologicamente rilevante, come la savana in cui è stata condotta la nostra ricerca”, ha concluso la professoressa R. Adriana Hernandez-Aguilar della Serra Hunter, “può aiutarci a comprendere meglio l’evoluzione delle anche delle capacità cognitive umane, dato che i primi ominidi abitavano paesaggi altrettanto secchi, aperti e caldi. Infine, ma non ultimo, poiché gli scimpanzé sono in via di estinzione, saperne di più sulle strategie che usano per ottenere cibo importante in natura ci aiuta a preservarne la specie”.(30Science.com)

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