Roma – La qualità del tempo trascorso in famiglia durante le ore serali sembra essere migliorata dal periodo della pandemia. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Couple and Family Psychology: Research and Practice, condotto dagli scienziati del Massachusetts General Hospital. Il team, guidato da Anne Fishel, ha analizzato i risultati di un sondaggio somministrato nel maggio 2021 a 517 genitori di diverse etnie e condizioni socioeconomiche. I lockdown, spiegano gli esperti, hanno portato le famiglie a consumare più pasti a casa, e in molti casi la qualità del tempo trascorso insieme sembra essere aumentata. I ricercatori hanno infatti scoperto che le famiglie che mangiavano insieme più spesso durante la pandemia erano associate a interazioni più positive, condividevano notizie e informazione e utilizzavano tecnologie dell’informazione per restare in contatto con i familiari distanti. “Il nostro lavoro – commenta Fishel – evidenzia l’importanza di considerare la frequenza, ma anche la qualità del tempo trascorso insieme, per comprendere come i pasti condivisi possano avere un impatto sulle famiglie”. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno chiesto ai partecipanti di riportare frequenza, qualità e aspettative relative alle cene post-pandemia. Il sondaggio includeva domande sulle interazioni positive e negative, sul supporto familiare e sull’incorporazione del mondo esterno. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver cenato insieme più spesso durante il Covid rispetto al periodo antecedente. Le risposte mostrano anche un aumento significativo delle interazioni positive, il 56 per cento dei partecipanti ha segnalato di aver raccontato più spesso le proprie giornate durante la cena, il 60 per cento ha affermato di aver espresso gratitudine, il 67 per cento ha sostenuto di aver riso di più insieme e il 59 per cento ha riportato di essersi sentito più connesso l’uno con l’altro a tavola. La pandemia ha introdotto nuovi aspetti nelle cene in famiglia, tra cui pranzi a distanza con i membri della famiglia allargata e più discussioni sugli eventi attuali. Nel complesso, i risultati evidenziano che l’aumento della frequenza delle cene in famiglia durante la pandemia potrebbe aver avuto effetti positivi duraturi sulle dinamiche familiari. “Il Covid – commenta Fishel – ha alterato molti aspetti delle nostre vite. Il nostro lavoro suggerisce che alcuni cambiamenti sono stati positivi. L’uso continuato della tecnologia da remoto per connettersi con coloro che non sono fisicamente presenti può portare a continue opportunità di legame familiare e di far sì che i bambini provino un senso di appartenenza a un’unità più grande, che sappiamo essere protettivo per il loro benessere”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
Il Covid ha migliorato la qualità delle cene in famiglia negli USA
(31 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).