Lucrezia Parpaglioni

Tempo e luogo influenzano i ricoveri per malattie infettive trasmesse dall’acqua negli Stati Uniti

(14 Agosto 2024)

Roma – Il tempo, la posizione geografica e l’ubicazione urbana o rurale sembrano influenzare i ricoveri per malattie infettive trasmesse dall’acqua. Lo rivela uno studio di 12 anni di dati raccolti da oltre 500 ospedali in 25 stati diversi, guidato da Water da Victoria Lynch e Jeffrey Shaman della Columbia University, pubblicato sulla rivista ad accesso libero PLOS. Le malattie infettive trasmesse dall’acqua, causate da batteri, parassiti e virus, colpiscono ogni anno oltre 7.000.000 di persone negli Stati Uniti. Lynch e Shaman hanno analizzato i potenziali legami tra le condizioni meteorologiche e i ricoveri per malattie infettive trasmesse dall’acqua, verificando in particolare se queste associazioni fossero influenzate dalla fonte di acqua potabile, dalla località rurale e urbana e dalla regione. Gli autori hanno esaminato i ricoveri causati da 12 specifici agenti patogeni trasmessi dall’acqua, tra cui batteri come l’Escherichia coli, parassiti come il Cryptosporidium, batteri che formano biofilm come lo Pseudomonas e l’agente patogeno che causa la legionellosi, una malattia primariamente respiratoria causata da batteri del genere Legionella che si trovano naturalmente nell’acqua e che si distingue da altri agenti patogeni batterici proprio perché abita naturalmente l’acqua, e il Norovirus. I ricercatori hanno utilizzato i dati di 516 ospedali di 25 Stati raccolti nel periodo compreso tra il 2000 e il 2011 nell’ambito del National Inpatient Sample, NIS, dell’Healthcare Cost and Utilization Project, HCUP, insieme ai dati meteorologici e del suolo del dataset NASA/NoAA North American Land Data Assimilation System 2, NLDAS-2. Tra il 2000 e il 2011 sono stati registrati 57.335 ricoveri per malattie trasmesse dall’acqua in 516 ospedali degli Stati Uniti. I batteri che formano biofilm hanno rappresentato quasi l’81% di tutti i ricoveri, di cui il 66% a causa di infezioni respiratorie da Pseudomonas. I tassi di ospedalizzazione per i patogeni batterici enterici e che formano biofilm erano significativamente più alti nelle aree che utilizzavano le acque sotterranee come fonte di acqua potabile invece delle acque superficiali. I ricercatori hanno inoltre riscontrato che le precipitazioni, il deflusso delle acque e le località rurali erano positivamente associate ai ricoveri per alcune infezioni batteriche enteriche e parassitarie, in particolare nella regione del Midwest. Nello specifico, i ricoveri per parassiti, prevalentemente dovuti al Cryptosporidium, sono aumentati del 9% con l’incremento delle precipitazioni. Al contrario, i ricoveri per infezioni da batteri che formano biofilm sono stati associati all’umidità del suolo. Le incidenze di legionellosi sono aumentate del 124% al crescere dell’umidità del suolo e sono state le uniche infezioni più comuni nelle aree urbane. In generale, le associazioni tra i tassi di ospedalizzazione e le condizioni meteorologiche, l’ubicazione e la fonte di acqua potabile variavano a seconda degli agenti patogeni specifici. Gli scienziati ammettono tra i limiti il fatto di non essere stati in grado di includere dati sulla qualità specifica dell’acqua, fondamentale per valutare la probabile via di esposizione per gli agenti patogeni che possono essere presenti anche negli alimenti contaminati, come l’E. coli, né i dati di gran parte del sud-est, dove gli Stati non hanno comunicato i dati mensili all’HCUP. Lynch e Shaman sperano che il lavoro futuro sia in grado di incorporare queste informazioni e di tracciare anche i focolai legati a eventi meteorologici estremi per chiarire ulteriormente i legami tra idrometeorologia e malattie trasmesse dall’acqua. “I nostri risultati dimostrano come le analisi focalizzate su specifici agenti patogeni possano fornire informazioni sulle diverse vie di esposizione e sui fattori di rischio delle malattie infettive trasmesse dall’acqua”, hanno dichiarato gli autori. “Questo lavoro può aiutare a informare gli sforzi di preparazione al maltempo, particolarmente importante in quanto le piogge intense diventano più gravi e frequenti in un clima in riscaldamento”, hanno concluso i ricercatori.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.