Valentina Di Paola

Farmaco contro i sintomi dell’Alzheimer legati all’inquinamento, funziona nei topi

(12 Agosto 2024)

Roma – La somministrazione del farmaco GSM-15606 potrebbe fornire una protezione efficace contro i sintomi dell’Alzheimer legati all’inquinamento atmosferico. A suggerirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, condotto dagli scienziati dell’Università della California del Sud. Il team, guidato da Caleb Finch, ha utilizzato un modello murino per valutare l’effetto protettivo di un approccio farmacologico contro i sintomi della malattia di Alzheimer legati alla bassa qualità dell’aria. Il gruppo di ricerca ha analizzato per diversi anni le conseguenze dell’inquinamento atmosferico, e in particolare del particolato fine, sul cervello. Diversi lavori precedenti hanno dimostrato che la qualità dell’aria ha un impatto considerevole sul declino cognitivo. In particolare, spiegano gli esperti, l’esposizione all’inquinamento favorisce la formazione di placche amiloidi, ammassi di peptidi aggregati Aβ42 che si formano tra le cellule nervose del cervello nei pazienti con Alzheimer. Nel nuovo studio, gli autori hanno dimostrato che il farmaco specifico GSM-15606, un modulatore della gamma-secretasi, può proteggere la materia cerebrale dagli effetti dell’inquinamento. Nell’ambito del lavoro, i ricercatori hanno somministrato il medicinale a un gruppo di topolini per otto settimane, durante le quali gli animali sono stati regolarmente esposti all’inquinamento atmosferico sotto forma di nanoparticolato ambientale (nPM) o particelle di scarico diesel (DEP). Stando a quanto emerge dall’indagine, gli esemplari che avevano ricevuto GSM-15606 erano associati a tassi molto più bassi di Aβ42 rispetto al gruppo di controllo. “La gamma secretasi è necessaria per le normali funzioni dell’intero corpo – commenta Finch – per cui il farmaco è stato progettato per modulare, ma non inibire, la produzione di Aβ42. Speriamo che il nostro lavoro possa aprire la strada allo sviluppo di un nuovo approccio protettivo per un’ampia fascia di popolazione”.(30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).