Valentina Di Paola

USA, nonostante il rischio di malattie cardiovascolare c’è carenza di cardiologi

(8 Luglio 2024)

Roma – Quasi la metà delle contee negli Stati Uniti sperimenta una carenza di cardiologi nonostante la maggiore prevalenza di fattori di rischio per malattie cardiovascolari e mortalità. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of American College of Cardiology, condotto dagli scienziati del Brigham and Women’s Hospital di Boston. Il team, guidato da Haider J. Warraich, ha valutato le disparità negli esiti delle malattie cardiovascolari tra aree urbane e rurali in relazione alla disponibilità di specialisti cardiologi di contea. “Sebbene i cardiologi non siano gli unici fattori determinanti degli esiti cardiovascolari – riporta Warraich – la mancanza di accesso a dottori specialistici nelle aree caratterizzate da una maggiore prevalenza di malattie cardiache e tassi di mortalità ad esse associate è incredibilmente preoccupante”. Il gruppo di ricerca ha analizzato tutte le 3.143 contee degli Stati Uniti. Di queste, il 46,3 per cento, pari a 1.454, non avevano disponibilità di cardiologi, mentre 1.689 ne contavano in media 24 ciascuna. Tra le contee rurali, quelle prive di specialisti del cuore erano l’86,2 per cento. Le zone prive di cardiologi erano associate a un indice di rischio cardiovascolare più alto del 31 per cento e a un’aspettativa di vita media di un anno più bassa. “I nostri risultati – sottolinea Warraich – evidenziano la necessità critica di trovare modi per mitigare le profonde disparità per migliorare i risultati delle malattie cardiovascolari per gli americani che vivono in aree rurali e svantaggiate”. “I dati emersi da questa indagine – commenta Harlan M. Krumholz – sono illuminanti e allarmanti, e gettano luce sulle gravi disparità geografiche nell’accesso alle cure cardiovascolari negli Stati Uniti. Garantire un accesso equo alle cure cardiovascolari è un passo cruciale verso il miglioramento dei risultati complessivi di salute pubblica”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).