Valentina Di Paola

Scoperte le prove di un antico rituale australiano

(4 Luglio 2024)

Roma – Tra 10 e 12 mila anni fa, nel sud-est dell’Australia, gli esseri umani svolgevano dei riti particolari per influenzare la sorte delle persone. A documentarlo gli scienziati della Monash University, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature Human Behaviour per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Bruno David, ha esaminato due camini nella Cloggs Cave situata nel territorio GunaiKurnai nel sud-est dell’Australia, riportando le prove di quello che potrebbe essere il più antico rituale culturalmente trasmesso. Resoconti etnografici dall’Australia del XIX secolo documentano un rituale delle Prime Nazioni GunaiKurnai, che aveva lo scopo di guarire o provocare danni al destinatario. Per influenzare la sorte della persona oggetto del rito, i GunaiKurnai attaccavano un bastoncino di legno di Casuarina con del grasso e lo posizionavano davanti al fuoco finché non cadeva. I ricercatori hanno scoperto due piccoli caminetti, associati a un singolo bastoncino sagomato fatto di legno di Casuarina e risalente a un periodo compreso tra 10 e 12 mila anni fa. Le analisi dei residui sul legno indicano la presenza di grassi, ma non è stata trovata alcuna evidenza di cottura o riscaldamento di cibo nel sito. Sulla base di queste prove, gli autori suggeriscono che le caverne venissero utilizzate per scopi rituali, praticati nel territorio GunaiKurnai sin dalla fine dell’ultima era glaciale, e per circa 500 generazioni. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).