Valentina Di Paola

Scienza: scoperto un predatore gigante che sembra una salamandra

(3 Luglio 2024)

Roma – Si chiama Gaiasia jennyae, è un predatore preistorico, vissuto nell’odierna Namibia circa 280 milioni di anni fa, dalle fattezze simili alle odierne salamandre. Descritto sulla rivista Nature, questo esemplare è stato identificato dagli scienziati della Facultad de Ciencias Exactas y Naturales (FCEN) dell’Università di Buenos Aires. Il team, guidato da Claudia Marsicano, ha esaminato i resti fossili di questa creatura, nominata in onore di Jennifer A. Clack, la paleontologa inglese deceduta nel 2020. Secondo le stime degli esperti, il predatore aveva un cranio lungo circa 60 centimetri, il che lo rende una delle minacce più grandi del suo genere.

Lo scheletro quasi completo e articolato di Gaiasia jennyae dopo la preparazione.
Credito: C. Marsicano

Questi risultati, commentano gli scienziati, colmano una lacuna nella documentazione fossile e indicano che i primi tetrapodi, vertebrati dotati di quattro arti, erano distribuiti in modo più capillare di quanto si pensasse in precedenza. La maggior parte delle informazioni relative all’evoluzione dei tetrapodi derivano da fossili identificati nelle zone umide equatoriali. Il G. jennyae, però, è stato scoperto nella Namibia nordoccidentale, e viveva in un’area del grande supercontinente meridionale Gondwana a circa 55 gradi sud. La classificazione dell’esemplare è il risultato dell’analisi di almeno quattro individui incompleti, inclusi frammenti di cranio e di colonna vertebrale. “Le testimonianze fossili – sottolinea in una prospettiva di accompagnamento Christian Sidor, dell’Università di Washington – suggeriscono che questa specie potesse raggiungere una lunghezza corporea di oltre 2,5 metri. Questa creatura arcaica potrebbe essere imparentata con i colosteidi, degli anfibi preistorici risalenti a circa 307 milioni di anni fa”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).