Lucrezia Parpaglioni

Salute: con ingegneria genetica si allunga la vita di polmoni trapiantati nei maiali

(18 Luglio 2024)

Roma – Tecniche di ingegneria genetica hanno permesso di aumentare la durata di sopravvivenza di polmoni trapiantati nei maiali, riducendo al contempo la necessità di farmaci immunosoppressori. I maiali sono sopravvissuti fino a due anni senza soppressione immunitaria, suggerendo che tattiche simili potrebbero aiutare a favorire la conservazione degli organi dopo i trapianti o a svezzare i pazienti dai composti immunosoppressori. Sebbene i medici e gli scienziati abbiano compiuto passi da gigante nel campo dei trapianti di organi, il rigetto degli organi rimane un ostacolo importante. Ad esempio, quasi il 25% dei riceventi di trapianti di rene perde l’organo entro 5 anni e i risultati sono ancora peggiori per i riceventi di trapianti di polmone. I rigetti si verificano quando l’organo trapiantato scatena un’intensa reazione da parte del sistema immunitario, principalmente a causa della mancata corrispondenza delle molecole del complesso di istocompatibilità maggiore, MHC. Per questo motivo, i riceventi di un trapianto d’organo devono assumere farmaci immunosoppressori, che comportano una serie di effetti collaterali. Per superare questo ostacolo, i ricercatori hanno utilizzato tattiche di ingegneria genetica e hanno eliminato l’espressione degli antigeni dei leucociti suini, l’equivalente dell’MHC nei maiali, nei polmoni dei maiali per evitare reazioni immunitarie; quindi, hanno eseguito trapianti di polmone con sette organi modificati e sette organi non modificati. Dopo un periodo iniziale di quattro settimane, l’équipe ha interrotto tutti i trattamenti immunosoppressivi. Sebbene tutti i maiali del gruppo non modificato abbiano rigettato i trapianti entro tre mesi, cinque dei sette animali del gruppo modificato hanno mantenuto i trapianti di polmone per il resto dei due anni di studio. “Questi approcci potrebbero fornire una soluzione ideale a molti problemi incontrati dopo il trapianto, offrendo ai riceventi del trapianto una vita senza rigetto e immunosoppressione, una migliore sopravvivenza del trapianto e una migliore qualità della vita”, hanno concluso i ricercatori. (30Sience.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.