Valentina Di Paola

Nuovo strumento prevede le onde anomale con 5 minuti di anticipo

(18 Luglio 2024)

Roma – Le onde anomale, che si stagliano sulle coste in modo insolitamente violento e, finora, imprevedibile, potrebbero essere pronosticate con circa cinque minuti di anticipo. Questa l’incoraggiante prospettiva che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell’Università del Maryland. Il team, guidato da Thomas Breunung e Balakumar Balachandran, ha sviluppato un nuovo strumento che potrebbe essere utilizzato per prevedere il rischio di tsunami. Gli autori spiegano che questo sistema potrebbe essere impiegato per emettere avvisi anticipati a navi e piattaforme offshore per consentire agli utenti di trovare riparo, eseguire procedure e manovre di emergenza per ridurre al minimo le conseguenze negative. Il nuovo approccio, riportano gli studiosi, consiste in una rete neurale, addestrata per distinguere le onde oceaniche che potrebbero essere seguite da onde anomale. Il set di formazione si basava su 14 milioni di campioni di 30 minuti di misurazioni dell’elevazione della superficie del mare, raccolti da 172 boe situate vicino alle coste degli Stati Uniti continentali e delle isole del Pacifico. Lo strumento è stato poi testato su un altro dataset di 40 mila misurazioni. Stando a quanto emerge dall’indagine, il dispositivo era in grado di prevedere il rischio di tsunami con una precisione del 75 e del 73 per cento rispettivamente a uno e cinque minuti nel futuro. Gli autori suggeriscono che l’accuratezza e il tempo di preavviso delle previsioni del loro strumento potrebbero essere ulteriormente migliorati incorporando dati sulla profondità dell’acqua, sulla velocità del vento e sulla posizione delle onde. Nelle prossime ricerche si potrebbe anche prevedere con efficienza l’altezza delle onde anomale e i tempi in cui potrebbero emergere. (30science)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).