Valentina Di Paola

Ispirato alle formiche il nuovo sistema di navigazione robotica

(17 Luglio 2024)

Roma – I robot leggeri del futuro potrebbero orientarsi e spostarsi attraverso lo spazio e gli ambienti grazie a un nuovo approccio che richiede un tempo di calcolo notevolmente inferiore rispetto alle opzioni attuali. Ispirato alle capacità di navigazione delle formiche, questo nuovo sistema è stato descritto sulla rivista Science Robotics dagli scienziati dell’Università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi. Il team, guidato da Tom van Dijk, ha esaminato i meccanismi alla base del movimento delle formiche, che combinano le informazioni visive dell’ambiente circostante con il conteggio dei passi effettuati per ripercorrere la strada di casa. La strategia, implementata in sistemi di navigazione autonoma, permette ai robot di ritrovare il punto di partenza con un consumo limitato di energia di immagazzinamento e calcolo. I piccoli robot potrebbero essere utilizzati in vari contesti, dal monitoraggio delle scorte nei magazzini fino alla ricerca di perdite di gas nei siti industriali. Estremamente leggeri, questi automi possono infatti muoversi negli spazi stretti. La principale difficoltà, però, riguarda la necessità di fare in modo che si orientino autonomamente. Il GPS, i radiofari di comunicazione o altri sistemi di mappatura sono efficaci, ma in alcuni casi possono essere poco precisi o non disponibili. L’intelligenza artificiale necessaria per la navigazione autonoma implementata finora genera delle mappe tridimensionali altamente dettagliate, che richiedono ingenti quantità di elaborazione e memoria. Per superare i limiti attuali, il gruppo di ricerca ha considerato le strategie utilizzate dagli insetti per spostarsi e riconoscere la strada. In particolare, spiegano gli esperti, le formiche combinano il monitoraggio del proprio movimento con comportamenti guidati visivamente basati sul loro sistema visivo a bassa risoluzione, ma quasi omnidirezionale. I due parametri, rispettivamente odometria e memoria visiva, permettono agli animali di effettuare come delle istantanee dell’ambiente. Nel tragitto a ritroso, le formiche confrontano l’ambiente con l’immagine mentale e si muovono per ridurre al minimo le differenze. “La tecnologia che abbiamo sviluppato – commenta van Dijk – può essere paragonata alla strategia di Hansel, della nota fiaba dei fratelli Grimm, che lasciava delle pietre per ritrovare la strada di casa. Se si usano troppe istantanee, la memoria si esaurisce, se si scattano poche immagini, gli elementi non sono sufficienti per ripercorrere il tragitto. La difficoltà principale è quella del bilanciamento”. La strategia di navigazione, riportano gli autori, ha permesso a un drone CrazyFlie, da 56 grammi, dotato di una telecamera omnidirezionale, di coprire distanze fino a 100 metri con soli 0,65 kiloByte. “Questo sistema – afferma Guido de Croon, altra firma dell’articolo – rappresenta un passo importante per l’applicazione di piccoli robot autonomi nel mondo reale. L’assenza di mappe tridimensionali del luogo non è necessaria in tutti i contesti, in alcuni ambienti, come la mappatura delle serre o dei magazzini, sono sufficienti pochi scatti rilevanti elaborati con l’odometria”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).