Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I viaggi internazionali sono la causa principale delle emissioni da spostamento

(2 Luglio 2024)

Roma – Nonostante rappresentino meno del 3 per cento di tutti i viaggi dei residenti nel Regno Unito, i viaggi superiori a 50 miglia (sola andata) sono responsabili del 70 per cento di tutte le emissioni di carbonio legate ai viaggi dei passeggeri. La disparità è ancora più grande se si considerano specificamente i viaggi internazionali: rappresentano solo lo 0,4 per cento dei viaggi totali, ma sono responsabili del 55 per cento delle emissioni. E’ quanto emerge da una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista “Nature Energy” , che dimostra inoltre che concentrarsi sui viaggi a lunga distanza potrebbe essere un modo più efficace per affrontare le emissioni rispetto agli sforzi attuali che si concentrano sugli spostamenti locali e dei pendolari. Mentre il numero di viaggi nazionali a lunga e breve distanza in auto è leggermente diminuito negli ultimi 25 anni, i viaggi aerei internazionali sono aumentati in modo significativo, trainati dall’aumento dei viaggi per svago e per far visita ad amici e parenti. Il dott. Zia Wadud dell’Institute for Transport Studies e della School of Chemical and Process Engineering dell’Università di Leeds, che ha guidato la ricerca, ha affermato: “La portata dell’impatto dei viaggi a lunga distanza è davvero molto ampia. Il fatto che poco meno del 3 per cento dei nostri viaggi sia responsabile di circa il 60 per cento delle miglia e del 70 per cento delle emissioni dimostra quanto siano importanti i viaggi a lunga distanza nella lotta per contrastare il cambiamento climatico. “È preoccupante che i viaggi a lunga distanza, in particolare i voli, siano in aumento; tuttavia, offrono anche delle opportunità.” Utilizzando una nuova metrica da loro creata, denominata sensibilità alla riduzione delle emissioni, il team di ricerca ha calcolato quali tipologie di viaggio potrebbero essere modificate per massimizzare la riduzione delle emissioni di carbonio derivanti dagli spostamenti dei passeggeri, interessando al contempo il minor numero possibile di persone o viaggi. La ricerca ha scoperto che se tutti i viaggi in auto inferiori alle otto miglia fossero fatti a piedi o in bicicletta, ci sarebbe una riduzione del 9,3 per cento delle emissioni di carbonio. Tuttavia, circa il 55 per cento di tutti i viaggi dovrebbe essere spostato per raggiungere questo obiettivo, poiché la maggior parte dei viaggi viene effettuata localmente e in auto. Al contrario, se tutti i voli inferiori a 1.000 miglia venissero trasferiti su rotaia, si registrerebbe una riduzione del 5,6 per cento delle emissioni, ma solo lo 0,17 per cento dei viaggi ne sarebbe interessato, con un valore di sensibilità pari a 33,2. Al limite massimo, teoricamente limitare tutti coloro che viaggiano in aereo a un solo volo di andata e ritorno all’estero all’anno avrebbe un valore della loro metrica di 158,3, poiché verrebbero interessati pochissimi viaggi. I ricercatori sottolineano che i possibili cambiamenti sono solo suggerimenti volti a farci comprendere e rivalutare l’impatto dei nostri viaggi a lunga distanza, piuttosto che proposte politiche concrete. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla