Valentina Di Paola

Gli incendi boschivi hanno un impatto enorme sull’atmosfera e sull’ozono, un nuovo studio lo quantifica con precisione

(12 Luglio 2024)

Roma –  Lo strato di ozono nell’atmosfera sembra essere direttamente vulnerabile agli incendi boschivi. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli scienziati dell’Accademia cinese delle scienze e del Max Planck Institute for Chemistry. Il team, guidato da Hang Su e Yafang Cheng, ha utilizzato le informazioni raccolte da misurazioni satellitari e modelli numerici di chimica atmosferica, per ricostruire un quadro dettagliato della correlazione tra incendi boschivi e salute dell’atmosfera. I risultati mostrano il fragile equilibrio che caratterizza l’atmosfera del pianeta. Alla luce dei dati ottenuti, i ricercatori sottolineano che gli incendi boschivi australiani del 2019 e del 2020 potrebbero aver provocato un impatto sulla stratosfera molto più considerevole di quanto ipotizzato finora. Lo strato di ozono, spiegano gli esperti, protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette nocive. Dopo il Protocollo di Montreal, che ha stabilito la necessità di adottare contromisure importanti per arginarne la perdita, lo strato dell’ozono ha mostrato segni di ripresa negli ultimi decenni. Tuttavia, durante gli eventi incendiari più violenti, come gli episodi verificatisi in Australia negli anni scorsi, i ricercatori hanno osservato un drammatico aumento degli aerosol stratosferici. Gli autori hanno scoperto un fenomeno precedentemente sconosciuto, che hanno chiamato vortice carico di fumo (SCV). “Questo movimento – spiega Su – può trasportare le emissioni dovute agli incendi nella stratosfera, raggiungendo altitudini fino a 35 chilometri. Ciò sembra aver raddoppiato il carico di aerosol nella stratosfera media dell’emisfero. Quando raggiungono altitudini così elevate, le particelle possono avviare una serie di reazioni eterogenee che hanno un impatto sulle concentrazioni di ozono”. Il team ha scoperto che gli aerosol indotti dagli incendi provocavano l’esaurimento del gas in diversi strati atmosferici. “Il nostro lavoro – afferma Cheng – mostra un meccanismo inaspettato attraverso il quale gli aerosol assorbenti nel fumo degli incendi boschivi possono indurre e sostenere enormi vortici carichi di fumo che si estendono per migliaia di chilometri. Questi vortici possono persistere per mesi, trasportando gli aerosol in profondità nella stratosfera e influenzando lo strato di ozono in modi distinti a diverse altitudini”. “Questi risultati – precisano gli studiosi – evidenziano la necessità di instaurare una forma di vigilanza e ricerca continue, specialmente in prospettiva del cambiamento climatico”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).