Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Aperte le porte al riciclo dei rifiuti della “fast fashion”

(4 Luglio 2024)

Roma – Un nuovo approccio chimico può separare rapidamente poliestere, nylon, cotone ed elastan, affrontando una sfida fondamentale nel riciclo di tessuti in fibre miste. Questa strategia scalabile potrebbe aiutare a ridurre un giorno gli sprechi della “fast fashion”. Il nuovo approccio è stato descritto in uno studio pubblicato su “Science Advances”. La fast fashion si basa sulla rapida produzione di tessuti che vengono rapidamente scartati quando i consumatori passano a nuove tendenze. Il sistema della fast fashion produce annualmente circa 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili a livello globale e meno dell’1 per cento di tale numero viene riciclato. Ciò è dovuto in parte al fatto che la maggior parte dei tessuti contiene una miscela di fibre, come poliestere e cotone o nylon ed elastan. Il riciclo di tessuti misti richiede la selezione e la separazione di queste fibre distinte, un processo che non è fattibile manualmente su scala industriale. La chimica offre una soluzione alternativa e più realistica per il riciclo multifibra su larga scala. Gli autori del nuovo studio descrivono un modo per riciclare fibre miste tramite glicolisi basata sul calore e assistita da microonde che coinvolge un catalizzatore di ossido di zinco. Il processo di depolimerizzazione, che richiede solo 15 minuti, ha scomposto il poliestere in un ingrediente utile per filati, resine e filamenti chiamato BHET. Ha anche trasformato lo spandex in monomeri, tra cui MDA, un componente chiave nella schiuma di poliuretano e nelle plastiche in fibra di vetro. Quando testato su miscele di poliestere-cotone e spandex-nylon con un solvente acido, il processo ha mantenuto l’integrità sia del cotone che del nylon. Durante gli esperimenti, gli autori hanno osservato che i ritardanti di fiamma e i coloranti danneggiano la glicolisi, quindi incoraggiano la pre-rimozione di tali ingredienti prima del riciclo. Gli autori hanno utilizzato la modellazione matematica per determinare che questo metodo potrebbe essere economicamente e industrialmente fattibile in futuro. “Un ulteriore perfezionamento di questo processo ha il potenziale per raggiungere un tasso di circolarità tessile globale dell’88 per cento”, concludono. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla