Roma – Ci sono significative differenze nell’esposizione all’inquinamento nei singoli individui a seconda non solo di dove si vive ma anche delle abitudini di vita. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Cities a firma tra gli altri di ricercatori del Massachussets Institute of Technology (MIT). Lo studio, condotto nel Bronx, New York, non si limita a stimare l’esposizione all’inquinamento atmosferico in base al luogo in cui le persone vivono o lavorano, ma utilizza dati mobili per esaminare i luoghi in cui le persone si recano durante una tipica giornata, elaborando una valutazione più approfondita dell’impatto dell’ambiente su di loro. La ricerca rileva che l’esposizione al particolato pari o superiore a 2,5 micron aumenta di circa il 2,4 per cento se si considerano gli spostamenti giornalieri. “Uno dei principali punti di forza dello studio è che cerchiamo di migliorare le informazioni che utilizziamo, dal punto di vista della qualità dell’aria e anche dalla stima dettagliata della mobilità delle persone”, afferma Paolo Santi, uno dei principali ricercatori scientifici presso il Senseable City Lab, parte del Department of Urban Studies and Planning (DUSP) del MIT, e coautore dello studio. “Ciò ci consente di costruire traiettorie del movimento delle persone. Quindi, è stata la prima volta che siamo stati in grado di combinare questi dati per arrivare a una nuova misura dell’esposizione”. L’esposizione quotidiana delle persone all’inquinamento può essere una combinazione complessa dovuta alla vicinanza di fonti di particolato, al lavoro in prossimità di queste o agli spostamenti in prossimità di esse. “Le persone si spostano in città per lavoro, istruzione e altro ancora, ed è studiando questo che otteniamo informazioni migliori sull’esposizione”, afferma An Wang dell’Università Politecnica di Hong Kong, un altro coautore dello studio. Per condurre lo studio, i ricercatori hanno raccolto i dati sull’inquinamento atmosferico montando sensori ambientali alimentati ad energia solare, tra cui contatori ottici di particelle, sensori di temperatura e umidità e GPS, sui veicoli dei servizi civici di New York City in funzione nel Bronx. “Questa strategia dimostra che le città possono utilizzare la loro flotta esistente come sensori ambientali”, affermano i ricercatori. Per misurare il modo in cui le persone che si spostano nel Bronx sono esposte all’inquinamento in momenti diversi, i ricercatori hanno utilizzato tabulati telefonici anonimizzati di 500.000 persone diverse e 500 milioni di registrazioni di posizione giornaliere a New York. I dati sull’inquinamento a livello del suolo hanno mostrato che la parte sud-orientale del Bronx, dove autostrade e industrie si incontrano più intensamente, presenta la maggiore quantità di particolato. I dati sulla mobilità hanno anche rivelato disparità nell’esposizione quando si valutano fattori demografici, come la disparità di reddito e la disparità per etnia. Ad esempio, alcune comunità prevalentemente ispaniche hanno tra i più alti livelli di esposizione.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
L’inquinamento è “personalizzato” , si è più esposti a seconda delle abitudini
(29 Luglio 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla