Lucrezia Parpaglioni

Possibile prevenzione delle cellule tumorali nel fegato

(25 Luglio 2024)

Roma – Scoperte proteine sulla superficie delle cellule del cancro del colon-retto e delle cellule del fegato che si legano tra loro e giocano un ruolo fondamentale nella formazione di nuove metastasi. A riuscire nell’impresa un gruppo di ricercatori guidato da Andreas Moor, del Dipartimento di Scienze e Ingegneria dei Biosistemi dell’ETH Zurich a Basilea. I risultati, riportati sulla rivista Nature, mostrano come le cellule del cancro del colon-retto colonizzano il fegato. Le loro scoperte aiuteranno a sviluppare trattamenti che potrebbero ostacolare il processo metastatico. Il legame tra queste proteine innesca cambiamenti fondamentali nelle cellule del cancro del colon-retto, permettendo loro di attecchire nel fegato. Nei casi in cui il cancro è fatale, nove volte su dieci la causa è la metastasi. Questo avviene quando il tumore primario invia cellule che invadono altri organi del corpo. Sebbene la medicina abbia fatto grandi progressi nel trattamento dei tumori primari, è ancora largamente impotente di fronte alla metastasi. Attualmente non esistono farmaci che prevengano questo processo. Si parla di metastasi quando le cellule del tumore primario si staccano e viaggiano attraverso il sistema circolatorio verso altre parti del corpo. “Il cancro del colon-retto metastatizza nel fegato a causa del flusso sanguigno,” ha affermato Moor. “Il sangue viene arricchito di nutrienti nell’intestino prima di andare al fegato, che metabolizza i nutrienti, ha continuato Moor. “Per le cellule del cancro del colon-retto, il fegato è l’ultima tappa: rimangono intrappolate nella rete capillare del fegato,” ha detto Moor. Costanza Borrelli, una studentessa di dottorato, e altri membri del gruppo di Moor hanno dimostrato che anche le cellule del fegato giocano un ruolo importante nel determinare se le cellule tumorali possono colonizzare il loro nuovo sito. La scienza sa da oltre un secolo che, proprio come i semi delle piante nel terreno, le cellule tumorali dipendono dal loro ambiente, ma finora non si conoscevano i meccanismi molecolari coinvolti. Utilizzando test sofisticati su topi geneticamente modificati, Moor e il suo gruppo di ricerca hanno scoperto che il segreto risiede in certe proteine sulla superficie cellulare. Quando le cellule del fegato presentano una proteina chiamata Plexina-B2 e le cellule del cancro del colon-retto possiedono certe proteine della famiglia delle semaforine, queste ultime possono attaccarsi alle cellule del fegato. Le cellule tumorali che hanno semaforine sulla loro superficie sono particolarmente pericolose, come attestano studi clinici citati dai ricercatori di Moor nel loro articolo. I dati dello studio mostrano che il cancro del colon-retto metastatizza più precocemente e frequentemente nel fegato se il tumore ha grandi quantità di semaforina. Plexina e la sua controparte semaforina erano precedentemente note alla comunità scientifica per la loro funzione nel sistema nervoso, dove le due proteine guidano la crescita delle cellule nervose e assicurano che formano i percorsi giusti. “Perché le cellule del fegato producano plexina e quale sia il ruolo di questa proteina nei fegati sani è tuttora poco chiaro e ci interessa molto,” ha dichiarato Moor.  Ciò che Moor e la sua squadra hanno scoperto, tuttavia, è che il contatto diretto tra plexina e semaforina innesca cambiamenti fondamentali nelle cellule del cancro del colon-retto. Per staccarsi dal tumore primario, le cellule tumorali devono cambiare identità: si liberano dallo strato superficiale dell’intestino, o epitelio, recidendo i legami stretti con le cellule vicine. Una volta nel flusso sanguigno, le cellule tumorali assomigliano a quelle del tessuto connettivo chiamato mesenchima. Tuttavia, una volta trovato il loro nuovo ambiente, grazie alla plexina su alcune cellule del fegato, le cellule tumorali tornano alla loro forma sedentaria. “Si verifica un processo di epitelizzazione,” hanno commentato i riercatori. “È possibile notare immediatamente questo cambiamento osservando le cellule tumorali, poiché formano invaginazioni simili alle pieghe o cripte dell’intestino”, ha spiegato Moor. La scoperta dei ricercatori avrà un impatto non solo sui pazienti con cancro del colon-retto: ulteriori test hanno dimostrato che la plexina favorisce anche la formazione di metastasi nel melanoma e nel cancro del pancreas. Per Moor e il suo gruppo, questo solleva molte nuove domande di ricerca. Una in particolare sta attirando la loro attenzione: quando le cellule tumorali si raggruppano per formare un tumore, influenzano anche le cellule nell’ambiente circostante. “Le cellule tumorali creano il proprio ecosistema,” ha  concluso Moor.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.