Valentina Di Paola

Deficit cognitivi legati all’artrite reumatoide

(30 Luglio 2024)

Roma – L’attività infiammatoria nell’organismo causata dall’artrite reumatoide sembra essere collegata a specifici deficit cognitivi, come riduzioni delle capacità visuospaziali, difficoltà mnemoniche, alterazioni del pensiero astratto e delle funzioni esecutive, della concentrazione e dell’inibizione. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Rheumatic and Musculoskeletal Diseases Open, condotto dagli scienziati del Biomedical Research Institute of Malaga and Platform in Nanomedicine (IBIMA BIONAND Platform) del Málaga University Hospital. Il team, guidato da Pablo Cabezudo-García, ha valutato la funzione cognitiva di 70 adulti affetti da artrite reumatoide, confrontando i valori ottenuti con quelli di 70 volontari sani abbinati per età, genere e livello di istruzione. Il 72 per cento dei pazienti con la condizione presentava livelli moderati o elevati di attività infiammatoria sistemica causata dalla malattia, nonostante il trattamento farmacologico. Tutti i 140 partecipanti sono stati sottoposti a una valutazione neurologica e psicologica completa, oltre a vari test cognitivi convalidati e valutazioni dell’umore e della qualità della vita tra giugno 2022 e giugno 2023. Sono state raccolte anche informazioni su altri fattori di rischio potenzialmente influenti, come abitudini negative, peso corporeo in eccesso, diabete e familiarità con malattie cardiache. In generale, riportano gli autori, i soggetti con deficit cognitivo tendevano a essere più anziani, con un livello di istruzione più basso e maggiori fattori di comorbilità. I pazienti con artrite reumatoide avevano inoltre ottenuto punteggi più bassi per determinate funzioni. Il deterioramento cognitivo è stato riscontrato nel 60 per cento della sotto-coorte, a fronte del 40 per cento emerso dal gruppo di controllo. Un numero significativamente maggiore di pazienti era stato associato a punteggi più elevati per ansia e depressione e valori più bassi per quanto riguarda la qualità della vita. I fattori associati al rischio maggiore di deterioramento cognitivo erano obesità e attività infiammatoria durante il corso della malattia, rispettivamente correlate a un rischio sei e due volte superiori rispetto ai partecipanti sani. I ricercatori ipotizzano che l’infiammazione cronica, i processi autoimmuni e i sintomi persistenti di dolore e affaticamento associati all’artrite reumatoide potrebbero essere direttamente alla base del calo delle funzioni cognitive. I ricercatori precisano che il lavoro era di natura osservazionale, per cui non è possibile trarre conclusioni definitive sui fattori causali. “Nonostante i limiti del nostro studio – concludono gli autori – questi risultati supportano l’ipotesi che l’artrite reumatoide sia una malattia infiammatoria sistemica cronica che colpisce più sistemi, incluso il tessuto neurale. Per questo sarebbe opportuno stabilire un iter di controllo precoce e rigoroso. Allo stesso tempo, sarebbe necessario individuare nuove strategie terapeutiche mirate ai fattori ad essa associati, con l’obiettivo di mitigare il rischio di deterioramento cognitivo nei pazienti con artrite reumatoide”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).