Valentina Arcovio

Da Ema parere positivo per semaglutide su prevenzione cardiovascolare

(29 Luglio 2024)

Roma – Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso parere positivo per l’aggiornamento della scheda tecnica di semaglutide 2,4 mg nell’Unione europea con l’inserimento dei dati che dimostrano come il farmaco possa ridurre il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE), come morte cardiovascolare, infarto non fatale (infarto del miocardio) o ictus non fatale, in adulti con malattia cardiovascolare accertata e con sovrappeso o obesità, senza diabete. Il parere positivo si basa sui risultati dello studio SELECT, condotto su persone con malattia cardiovascolare accertata e con sovrappeso o obesità, senza diabete. Lo studio ha dimostrato che semaglutide 2,4 mg può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) del 20 per cento rispetto al placebo, quando aggiunto allo standard di cura. Il meccanismo esatto della riduzione del rischio cardiovascolare non è stato stabilito, ma è probabilmente multifattoriale, e non dipendente dalla sola perdita di peso.Inoltre, i risultati di SELECT hanno dimostrato anche che a cinque anni, la riduzione del rischio di MACE rimane indipendente dall’età, dal sesso, dall’etnia, dall’IMC e dal livello di compromissione della funzionalità renale. L’obesità è una malattia cronica che richiede una gestione a lungo termine, è associata a molte gravi conseguenze per la salute e a una riduzione dell’aspettativa di vita. In particolare, è molto legata all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari, compresi infarto e ictus, e di mortalità. A livello mondiale si prevedere che la prevalenza dell’obesità nel 2035 raggiungerà oltre 1,5 miliardi di adulti, aumentando quindi di conseguenza anche i decessi correlati alle malattie cardiovascolari. Purtroppo la situazione italiana risulta essere in linea con questo andamento, ad oggi l’11,4 per cento della popolazione vive con l’obesità, e di questi l’80 per cento convive con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata. La combinazione è molto pericolosa, perché può aumentare fino all’85 per cento il rischio di eventi cardiovascolari fatali, ‘rubando’ almeno 6 anni di aspettativa di vita. (30Science.com)

Valentina Arcovio