Valentina Arcovio

Rifiuti speciali: Ispra, in Italia quasi 11mila impianti, la metà a Nord

(18 Luglio 2024)

Roma – Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi sono 10.806 di cui 5.905 sono situati al Nord, 1.952 al Centro e 2.949 al Sud. E’ quanto emerge dal report Ispra dedicato ai rifiuti speciali, diffuso questa mattina. Stando ai dati, in Lombardia sono localizzate 2.107 infrastrutture, il 19,5% del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.662 (43,1% del totale), quelli di coincenerimento 296, quelli di incenerimento 70, mentre le discariche operative sono 261 (118 per rifiuti inerti, 132 per rifiuti non pericolosi e 11 per rifiuti pericolosi). I quantitativi di rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia sono pari a 176,6 milioni di tonnellate, di cui 167,1 milioni di tonnellate (94,6% del totale gestito) sono non pericolosi e i restanti 9,5 milioni di tonnellate (5,4% del totale gestito) sono pericolosi. Rispetto al 2021, si rileva una diminuzione complessiva di 1,4 milioni di tonnellate (-0,8%). In particolare, diminuiscono di 1,8 milioni di tonnellate (-6%) le quantità avviate ad operazioni di smaltimento, mentre in leggero aumento (+384 mila tonnellate) risultano i quantitativi trattati in operazioni di recupero. Il recupero di materia costituisce la quota predominante della gestione dei rifiuti speciali con il 72,2% (127,6 milioni di tonnellate), mentre le operazioni di smaltimento rappresentano il 14,9% (26 milioni di tonnellate). Le altre forme di gestione, che hanno un’incidenza più contenuta, includono il coincenerimento, l’incenerimento, la “messa in riserva” e il “deposito preliminare”. Il Nord recupera più della metà del totale dei rifiuti complessivamente gestiti a livello nazionale (53,3%, oltre 94 milioni di tonnellate). L’operazione di gestione più utilizzata è il riciclo/recupero di sostanze inorganiche, riguardando circa 76,4 milioni di tonnellate (43,2% del totale gestito; +3,6% rispetto al 2021). Tali attività di recupero interessano, perlopiù, i rifiuti da attività di costruzione e demolizione (66,8 milioni di tonnellate) generalmente recuperati in rilevati e sottofondi stradali. Il recupero dei rifiuti di metalli e dei composti metallici rappresenta il 12% del totale gestito e comprende, tra gli altri, i rifiuti prodotti dal settore delle costruzioni (6,5 milioni di tonnellate) e dal trattamento meccanico dei rifiuti (4,8 milioni di tonnellate); la gran parte sono recuperati nelle acciaierie in Lombardia. Il recupero di sostanze organiche rappresenta il 7,3% del totale gestito, trattasi principalmente di carta, cartone e legno. In impianti di incenerimento sono smaltiti 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui circa 699 mila tonnellate (63% del totale) non pericolosi e 409 mila tonnellate (37% del totale) pericolosi. Circa 1,9 milioni di tonnellate sono utilizzati come combustibile in impianti industriali. Lo smaltimento in discarica interessa circa 8,9 milioni di tonnellate di rifiuti (il 5% del totale gestito), di cui circa 7,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti pericolosi. Rispetto al 2021, si rileva un decremento pari a circa 1,3 milioni tonnellate (-12,6%), mentre, rispetto al 2020, si registra una riduzione di 975 mila tonnellate (-9,9%). Gli impianti situati nel nord del Paese smaltiscono il 53,4% del totale dei rifiuti avviati in discarica; gli impianti del Centro il 24,3% e quelli del Sud il 22,3%. Dall’analisi delle quantità smaltite nelle diverse categorie di discarica, si osserva la seguente ripartizione: 3,3 milioni di tonnellate sono allocate nelle discariche per rifiuti inerti (37% del totale smaltito), 4,6 milioni di tonnellate in quelle per rifiuti non pericolosi (52%), e oltre 946 mila tonnellate nelle discariche per rifiuti pericolosi (11%). Nell’anno 2022, il numero totale delle discariche operative è pari a 261, di cui 118 impianti per rifiuti inerti (45% del totale), 132 per rifiuti non pericolosi (51% del totale), e 11 per rifiuti pericolosi (4% del totale). L’Italia è un importatore netto di rifiuti, infatti, vengono importate circa 6,9 milioni di tonnellate a fronte di un’esportazione di poco superiore a 4,8 milioni di tonnellate. Il 98,5% dei rifiuti importati (circa 6,8 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 1,5% (106 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. In particolare, importiamo rottami metallici provenienti dalla Germania (1,7 milioni di tonnellate) e dalla Francia (399 mila tonnellate di rifiuti), recuperati dalle industrie metallurgiche localizzate in Lombardia e in Friuli-Venezia Giulia. Dalla Svizzera provengono 429 mila tonnellate di terre e rocce destinate per la quasi totalità in Lombardia in attività di recupero ambientale. Il 70% (3,4 milioni di tonnellate) dei rifiuti esportati è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 30% (circa 1,5 milioni di tonnellate) da rifiuti pericolosi. Esportiamo prevalentemente in Germania (977 mila tonnellate, di cui 685 mila tonnellate pericolosi), rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti (306 mila tonnellate) e dalle attività di costruzione e demolizione (347 mila tonnellate). (30Science.com)

Valentina Arcovio