Roma – L’esposizione prenatale delle donne incinte al PM2.5 è associata ad un rischio aumentato di paralisi cerebrale nella prole. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open. L’inquinamento atmosferico è già stato associato a cambiamenti strutturali del cervello, ad interruzione della neurogenesi, e a disturbi dello sviluppo neurologico. Ma l’associazione tra esposizione prenatale delle madri all’ inquinamento e rischio di paralisi cerebrale (CP) nella prole, che è la disabilità motoria più comune nell’infanzia, non era stata ancora studiata a fondo. Il nuovo studio ha voluto proprio valutare le associazioni tra l’esposizione prenatale all’inquinamento e il rischio di CP tra i bambini nati a termine della gestazione in una coorte di popolazione in Ontario, Canada. I bambini studiati erano nati negli ospedali dell’Ontario tra il 1 aprile 2002 e il 31 marzo 2017. Dati sono stati analizzati da gennaio a dicembre 2022. I casi di CP sono stati accertati mediante un singolo ricovero ospedaliero o almeno 2 diagnosi ambulatoriali. Il presente studio ha incluso 1.587.935 coppie madre-bambino che hanno portato la gestazione a termine. A 3.170 (0,2 per cento) bambini è stata diagnosticata la paralisi cerebrale infantile. Ad un aumento IQR (2,7 μg/m3) nell’ambiente prenatale di concentrazione di PM2,5 era associata a un rapporto di rischio cumulativo (CHR) di 1,12 (IC al 95 per cento, 1,03-1,21) per CP. (30science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Neonati a rischio di paralisi cerebrale se madri esposte all’inquinamento
(9 Luglio 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla