Roma – Crescono gli italiani che sperimentano la sindrome da Long Covid. Sintomi come fatica, mal di testa cronico, difficoltà a compiere attività quotidiane, ma anche problemi cardiaci e neurologici, colpiscono il 45% degli italiani (e dei milanesi) infettati nel corso di una delle tante ondate. Ma gli impatti a distanza possono esser ben più pesanti: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, tra il 2021 e 2022, i decessi collegati al post Covid sono stati 4.700, un numero certamente sottostimato. Nel milanese una proporzione indica un atteso intorno ai 350 decessi. Numeri che richiamano alla necessità di una maggiore sensibilizzazione al tema, sia della medicina del territorio che della popolazione. Con questo obiettivo parte domani, 20 giugno 2024, sulla piattaforma di OMCeOMi, la FAD Asincrona “Epidemiologia, clinica e gestione della Sindrome Post Covid”. “Il fenomeno della sindrome post Covid – spiega Roberto Carlo Rossi, presidente OMCeOMI – determina un impatto sociosanitario rilevante sul Sistema Sanitario Nazionale. Le persone colpite presentano, a distanza di settimane dal termine dell’infezione acuta, varie manifestazioni cliniche subacute e croniche, spesso decisamente invalidanti e perduranti nel tempo, anche diversi mesi con un impatto sensibile, oltre che sui costi assistenziali e gestionali, anche sulla qualità della vita della persona. I primi numeri disponibili lo dimostrano, e molti altri ne arriveranno a confermarlo. Da qui la necessità di realizzare un corso specifico, per età adulta e pediatrica, che possa essere di aiuto nel riconoscimento e nel trattamento di questa sindrome definendo soprattutto un percorso cui avviare i pazienti, che spesso dichiarano di sentirsi poco compresi e aiutati. Se in qualche misura grazie ai vaccini e alle migliori conoscenze siamo riusciti a contrastare gli effetti della ‘prima’ infezione da Covid, oggi la sfida, se così la vogliamo chiamare, è rappresentata dalla capacità di gestire al meglio anche gli effetti del Long-Covid. Ancora una volta l’OMCeO ambrosiano si fa apripista di una tematica che viene fatta passare quasi sotto silenzio ma che colpisce molti cittadini (e molti medici, che si sono ammalati in prima linea) e che non hanno neppure riconosciuta un’esenzione per patologia o tabellato un codice specifico di invalidità”. Concludono i responsabili scientifici e consiglieri OMCeOMi, Maria Grazia Manfredi e Massimo Parise: “Il corso ha dunque un duplice obiettivo. Da un lato fornire (in)formazione sulla sindrome post Covid, inquadrata in ambito clinico (dati epidemiologici, possibili manifestazioni e sequele, quindi la gestione della condizione in tutte le sue svariate implicazioni targettizzate al paziente giusto, adulto o bambino), dall’altro, offrire ai clinici, specialisti e alla medicina del territorio, delle indicazioni che possano aiutare a standardizzare e uniformare un approccio al paziente fornendo un trattamento efficace”.(30science.com)
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Long Covid, colpito il 45% dei milanesi
(19 Giugno 2024)
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