Valentina Di Paola

Salute: tra il 1990 e il 2019 le temperature estreme hanno causato oltre 150 mila morti

(14 Maggio 2024)

Roma –  Le ondate di caldo potrebbero aver provocato oltre 150 mila decessi nell’arco di tempo compreso tra il 1990 e il 2019. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Plos Medicine, condotto dagli scienziati della Monash University, in Australia, dell’Università di Shandong, in Cina e della London School of Hygiene & Tropical Medicine nel Regno Unito. Il team, guidato da Yuming Guo, ha esaminato i dati relativi ai decessi giornalieri combinando le informazioni con i livelli di temperatura raccolti in 750 località in 43 paesi o regioni. Tra il 2013 e il 2022, riportano gli esperti, la temperatura superficiale globale è aumentata di circa 1,14 ℃ rispetto al periodo compreso tra il 1850 e il 1990. Le stime attuali ipotizzano inoltre che tra il 2081 e il 2100 il valore salirà di altri 0,41-3,41 ℃. Con il crescente impatto del cambiamento climatico, le ondate di caldo stanno aumentando non solo in frequenza ma anche in intensità ed estensione. Nell’ambito del lavoro, gli scienziati hanno scoperto che tra il 1990 e il 2019 le ondate di caldo hanno causato un aumento annuale di 236 decessi per dieci milioni di residenti nelle stagioni più calde. Stando a quanto emerge dall’indagine, inoltre, in Europa meridionale e orientale, nelle aree con climi polari e alpini e nelle località associate a redditi medi più alti sembravano le più vulnerabili a questi cambiamenti. “I nostri risultati – commenta Guo – evidenziano la necessità di una pianificazione di adattamento localizzata e di una gestione del rischio a tutti i livelli di governace. Le ondate di caldo provocano un enorme stress termico sul corpo umano, innescando disfunzioni multi-organo, colpi di calore e crampi. Tutto ciò può anche aggravare condizioni croniche preesistenti, causando, tra le altre cose, disturbi psichiatrici o morte prematura”. (30sciene.com)

10.1371/journal.pmed.1004364

https://www.eurekalert.org/news-releases/1043721

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).