Valentina Di Paola

In Cile 12 mila anni fa, gli esseri umani cacciavano elefanti

(24 Maggio 2024)

Roma – ( Gli antichi cacciatori-raccoglitori di 12 mila anni fa tornavano regolarmente nel lago Tagua Tagua in Cile per catturare gli elefanti e sfruttare altre risorse locali. Questo è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati della Pontificia Università Cattolica del Cile. Il team, guidato da Rafael Labarca, ha individuato un nuovo sito archeologico chiamato Taguatagua 3, un antico accampamento di cacciatori-raccoglitori risalente al tardo Pleistocene, tra 12.440 e 12.550 anni fa. Sono noti numerosi siti archeologici nella regione del lago Tagua Tagua nel Cile centrale, che rappresentano alcuni dei primi insediamenti umani conosciuti nelle Americhe. I ricercatori hanno rinvenuto i resti fossili di un gomphothere, un parente estinto degli elefanti. Gli studiosi hanno individuato segni di macellazione sulle ossa, strumenti di prova e altre evidenze fossili che dimostrano le attività di caccia agli elefanti da parte dei primi gruppi umani. Secondo gli scienziati, Taguatagua 3 fu un accampamento temporaneo istituito per lavorare la carcassa del maestoso animale, ma anche attività di lavorazione di altri alimenti, come si evince dai resti carbonizzati di piante e piccoli animali. Semi fossili di cactus e gusci d’uovo di uccelli suggeriscono inoltre che il sito venne occupato specificamente durante la stagione secca. Nella regione sono stati già individuati luoghi archeologici simili in epoche vicine, il che suggerisce che il lago Tagua Tagua rappresentava un terreno di caccia durante il tardo Pleistocene. Ulteriori indagini su questa ricca regione archeologica potrebbero fornire approfondimenti sulle strategie di mobilità e sussistenza dei primi esseri umani che abitarono il Sud America. “Taguatagua 3 – scrivono gli autori – ci permette di comprendere meglio come i nostri antenati si adattarono agli ambienti in rapido cambiamento nel Cile centrale durante il tardo Pleistocene”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).