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CNR, cresce il consumo di nicotina tra gli studenti italiani

(28 Maggio 2024)

Roma – I dati raccolti da ESPAD®Italia, lo studio condotto annualmente dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) per monitorare i comportamenti a rischio tra gli studenti delle scuole secondarie a livello nazionale, rivelano importanti tendenze sul consumo di sigarette tra i giovani italiani. Nel 2023, il 50% degli studenti, oltre 1milione e 200mila, ha riferito di aver fumato sigarette tradizionali almeno una volta nella vita. Il consumo corrente, cioè quello registrato nel corso dell’ultimo mese, si attesta al 32%, pari a 780mila studenti, mentre il consumo quotidiano è del 19% coinvolgendo 480mila studenti. Dopo il brusco calo del 2020 e il picco di consumi registrato nel 2021, le prevalenze di consumo di sigarette tradizionali sono tornate a crescere rispetto all’annualità 2022. Le differenze di genere si sono nuovamente assottigliate, dopo che nel 2019 e 2020 le studentesse avevano registrato consumi giornalieri più elevati rispetto ai coetanei.

Guardando alle prevalenze di abitudine al fumo di sigaretta quotidiano sui diversi territori regionali nel corso del 2023, si possono notare differenze di oltre 14 punti percentuali con una prevalenza minima registrata in regione Veneto (13%) e massima in Sardegna (27%). Per le sigarette elettroniche Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna sono le regioni che registrano le prevalenze maggiori di uso corrente (ultimi 30 giorni), oltre il 23%, mentre Calabria e Sicilia si attestano attorno al 15%.

Il consumo quotidiano delle giovanissime rimane un punto critico, con prevalenze superiori a quelle maschili per le 15-16enni. In particolare, tra le 15enni, il 12% delle ragazze fuma quotidianamente contro il 9,1% dei ragazzi, mentre tra le 16enni, le percentuali sono rispettivamente del 21% per le ragazze e del 15% per i ragazzi. Tuttavia, il numero di sigarette fumate quotidianamente è maggiore tra i ragazzi: uno su quattro riferisce di fumare oltre 10 sigarette al giorno, contro il 15% delle ragazze.

Analisi approfondite hanno rivelato che tra il 2008 e il 2023, il rischio di iniziare a fumare sigarette tradizionali è dimezzato, con l’età media di iniziazione al fumo di sigaretta che è passata dai 15 ai 16 anni. I fattori associati al rischio di iniziazione includono il genere femminile, la residenza in zone rurali, avere un buon rapporto con gli amici, la prossimità con amici fumatori e l’uso precoce di sigarette elettroniche.

Nel 2023, l’uso delle alternative alla sigaretta tradizionale tra gli studenti italiani 15-19enni è rimasto elevato. Le sigarette senza combustione hanno fatto registrare un calo significativo, passando dal 24% al 16% per l’uso nel corso dei 12 mesi e dal 16% all’11% per l’uso corrente. Tuttavia, l’uso delle sigarette elettroniche continua a crescere, raggiungendo il 37% nel 2023 (rispetto al 30% del 2022) e il 20% per l’uso corrente (rispetto al 17% del 2022), il dato più alto di sempre. Per questa tipologia di prodotto le ragazze mostrano consumi superiori ai coetanei maschi in tutte le classi di età.

Anche l’uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche, così come l’uso triale (inclusivo di sigarette senza combustione), ha seguito un trend simile con un brusco calo nel 2020 e un picco l’anno successivo, soprattutto in conseguenza dei consumi tradizionali. Nel 2023, il 58% degli studenti ha riferito l’uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche, e il 59% ha riferito l’uso combinato di sigarette tradizionali, elettroniche e altri dispositivi per il consumo di nicotina (circa 1,5 milioni di studenti). Più di uno studente su quattro (28%) ha fatto un uso triale nel 2023, considerando l’uso concomitante di sigarette tradizionali, elettroniche e senza combustione.

I dati di ESPAD Italia evidenziano la necessità di interventi mirati per ridurre il consumo di tabacco e nicotina tra i giovani, con particolare attenzione ai consumi di sigarette elettroniche e senza combustione tra le ragazze. Promuovere stili di vita sani e fornire educazione sui rischi associati al fumo sono cruciali per prevenire l’iniziazione al fumo e proteggere la salute dei giovani italiani.(30Science.com)

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