Roma – Dopo otto mesi dedicati al campionamento sulle coste dei mari Atlantico, Baltico e del Nord nel 2023, la spedizione ‘Traversing European Coastlines’ (TREC) nel 2024 esplora le coste del Mediterraneo.
TREC è il primo progetto continentale che studia gli ecosistemi costieri e la loro risposta all’ambiente. I nostri mari e le nostre coste ospitano una ricchissima diversità di forme di vita e svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità e la sostenibilità di ecosistemi più ampi. Tuttavia, le interferenze antropiche stanno portando a una perdita accelerata della diversità genetica delle specie e alla distruzione degli ecosistemi funzionali. Grazie al campionamento lungo l’intera costa europea, la spedizione TREC fornirà una comprensione più ampia e approfondita di come gli ecosistemi rispondono alle sfide naturali e antropiche.
La spedizione TREC è guidata dal Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL), in collaborazione con la Tara Ocean Foundation, il consorzio Tara OceanS e l’European Marine Biology Resource Centre (EMBRC). Il progetto si avvale della collaborazione di oltre 150 gruppi di ricerca e 70 istituzioni in 21 Paesi europei e coinvolge diversi partner locali lungo il percorso di campionamento.
Uno di questi è il gruppo di ricerca coordinato da Chiara Santinelli dell’Istituto di Biofisica del CNR (CNR-IBF), coinvolto per lo studio della sostanza organica disciolta (DOM), la riserva di carbonio organico più grande, più complessa e meno compresa presente sulla Terra. I processi di produzione, rilascio e rimozione che regolano la sua concentrazione non solo hanno un impatto sugli scambi di CO2 tra oceano e atmosfera, ma regolano anche il buon funzionamento dell’ecosistema marino. Grazie ai dati raccolti durante la spedizione TREC sarà possibile avere un quadro completo della distribuzione di queste molecole lungo le coste europee e sarà possibile mettere a punto algoritmi per il loro studio da satellite. Le misure satellitari giocano un ruolo chiave in TREC, in quanto la strategia di campionamento è adattiva, ovvero la posizione esatta dove prelevare i campioni viene decisa sulla base dello studio delle immagini satellitari, grazie al lavoro svolto dall’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) del CNR. La partecipazione scientifica del CNR nella spedizione TREC è supportata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Gli obiettivi della spedizione sono, inoltre, strettamente legati alle attività di ricerca svolte del National Biodiversity Future Center, uno dei cinque Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), coordinato dal CNR e che coinvolge istituzioni scientifiche ed imprese in tutta l’Italia, impegnate nel conservare, ripristinare, monitorare e valorizzare la biodiversità̀ italiana e mediterranea.
La spedizione TREC combina attività scientifiche su terra e in mare su una scala senza precedenti. In Toscana, in particolare, gli scienziati e le scienziate che viaggiano con i laboratori mobili dell’ EMBL e a bordo della goletta Tara raccoglieranno campioni di acqua, suolo, sedimenti e aerosol nel Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, in prossimità della foce del fiume Cecina, nel Parco della Maremma e nella riserva naturale statale Duna Feniglia (Orbetello, GR), individuati come siti di rilevante interesse scientifico da studiare a livello internazionale.
Nello stesso periodo, la nave oceanografica del CNR “Gaia Blu” – attualmente impegnata in una campagna specificamente volta allo studio dei fondali marini italiani – affiancherà Tara con l’obiettivo di intensificare lo studio delle coste tirreniche. Tale campagna sarà coordinata dal CNR con il contributo scientifico dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR (CNR-IRBIM) per lo studio della biodiversità microbica, e di personale scientifico di CNR-IBF e CNR-ISMAR che replicherà il lavoro svolto in TREC con un’attenzione particolare alla biogeochimica.
L’obiettivo della spedizione è studiare la biodiversità e gli ecosistemi terrestri e marini, nonché le interazioni degli organismi tra loro e con l’ambiente. I team scientifici raccolgono informazioni su fattori quali la presenza di inquinanti, antibiotici, pesticidi o ormoni, nonché sulla temperatura, la salinità e i livelli di ossigeno. In ogni punto in cui il team dell’EMBL e i suoi collaboratori campionano il suolo, i sedimenti e le acque poco profonde, la goletta Tara campiona gli ecosistemi marini associati, nello stesso giorno e nelle immediate vicinanze.
I campioni biologici sono fragili: non appena una goccia d’acqua o una briciola di terreno vengono rimossi dal loro ambiente naturale, gli organismi al loro interno iniziano a cambiare. Per massimizzare l’integrità degli organismi e studiarli nel contesto del loro ambiente naturale, TREC porta il laboratorio ai campioni, anziché i campioni al laboratorio. In totale, TREC esaminerà la biodiversità e l’adattabilità molecolare della vita su scala molecolare in 120 siti di campionamento costiero in 21 Paesi europei.
La natura paneuropea di questo progetto implica che i campioni saranno prelevati in modo standardizzato. Ciò renderà possibile confrontare e sondare i dati in tutta Europa, superando le difficoltà dovute ai diversi sistemi di campionamento regionali o nazionali, in un modo che non era possibile in precedenza.
L’EMBL riconosce il generoso sostegno di molte istituzioni, donatori e sponsor, in particolare della Manfred Lautenschläger-Foundation, di Eppendorf SE, di Carl Zeiss Microscopy e di Friends of EMBL, che hanno contribuito a rendere possibile TREC.(30Science.com)