Gianmarco Pondrano d'Altavilla

EOLIZARD, Salvi (Uni Aquila), ecco come la genetica aiuta a salvare la lucertola delle eolie

(18 Aprile 2024)

Roma – “Ogni passo del progetto per la salvaguardia della lucertola delle eolie è guidato dal metodo scientifico e in particolare dalle evidenze della genetica, così da preservare questa specie in via di estinzione ma anche da contemperare la tutela delle altre specie coinvolte”. Così Daniele Salvi, Professore Associato di Zoologia presso l’Università degli Studi dell’Aquila che all’AGI ha raccontato come il suo team di ricerca stia contribuendo all’azione intrapresa per salvare la lucertola Podarcis raffonei, endemica delle Eolie ma a rischio estinzione, che è al centro di un progetto – denominato LIFE EOLIZARD – al quale partecipano anche l’Università degli Studi di Roma Tre, Triton ETS, la Fondazione Bioparco di Roma, il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Università di Milano Statale. Della durata di cinque anni, il progetto si propone di contrastare le minacce alla conservazione di questa specie endemica dell’arcipelago eoliano e a implementare un programma di reintroduzione, fondamentale per garantire la sua sopravvivenza nel lungo termine. Il progetto stesso avrà il suo primo evento pubblico a Roma presso la Sala dei Lecci del Bioparco (Viale del Giardino Zoologico, 20 – Roma) il prossimo 18 aprile alle ore 10:00. “Ci sono diversi snodi cruciali del progetto – ha continuato Salvi – per i quali l’analisi genetica è fondamentale. Innanzi tutto per la selezione delle lucertole che verranno inviate al Bioparco di Roma per riprodursi in sicurezza per poi essere reintrodotte in natura. Dato che a Vulcano vi sono evidenze di ibridazione tra la lucertola delle Eolie e la lucertola campestre, è necessario selezionare esemplari che non siano ibridi. In secondo luogo, i nostri studi hanno confermato che Podarcis raffonei soffre di una bassissima diversità genetica, che rappresenta una delle maggiori minacce per la conservazione della specie. Sarà quindi necessario per la selezione dei fondatori della colonia che andremo a costituire artificialmente presso il Bioparco, e che poi verrà riportata in natura, impiegare un elevato numero di individui che siano rappresentativi della variabilità genetica della specie, così da salvaguardare il potenziale evolutivo della nuova popolazione che verrà rilasciata in due isolotti che costituiranno il Santuario della lucertola delle Eolie”. Considerando che per preservare Podarcis raffonei è necessario che tali isolotti siano liberi da altre specie di lucertole, si è posto il problema del destino degli esemplari di lucertola campestre che verranno spostati per “far spazio” alla lucertola delle Eolie. “Anche in questo caso – conclude Salvi – la genetica è stata essenziale per un processo decisionale scientificamente informato. Non solo l’ampia diffusione della lucertola campestre in Italia e in quasi 300 isole del Mediterraneo ci conforta sul buono stato di conservazione di questa specie a confronto della raffonei che rischia di scomparire, ma una analisi genetica da noi condotta ci ha permesso di confermare che le lucertole campestri dei due isolotti appartengono alla stessa popolazione di Panarea, dalla quale sono stati probabilmente introdotti recentemente, e quindi vi si possono tranquillamente traslocare”. (30science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla