Gianmarco Pondrano d'Altavilla

24M presenta processo di riciclo diretto per le batterie

(5 Marzo 2024)

Roma – Lo sviluppatore statunitense di celle a batteria 24M, sostenuto da Volkswagen, ha presentato un nuovo processo di riciclo diretto dei materiali delle batterie semisolide. I processi di riciclo diretto sono considerati più economici e più rispettosi dell’ambiente. Il processo denominato 24M Liforever mantiene i materiali attivi nella loro forma originale e non produce massa nera. Consente – secondo la società – il riciclo economicamente vantaggioso di tutti i materiali attivi dall’anodo (grafite) e dal catodo. Dopo il recupero, i materiali attivi vengono sottoposti a pulizia a basso costo e, se necessario, litiazione per ripristinare la loro capacità originaria, secondo 24M. Nel riciclo “convenzionale” delle batterie, materiali come la plastica (spesso non riutilizzabile) o metalli riciclabili come alluminio e rame vengono prima separati dopo lo scarico e la triturazione. Alla fine del processo si trova la cosiddetta massa nera, una miscela dei materiali attivi della batteria. La massa nera viene poi scomposta nei suoi componenti originali utilizzando sostanze chimiche. Dal materiale ottenuto possono poi essere prodotti nuovi catodi e anodi. Il vantaggio di questo processo idrometallurgico è che i materiali possono essere rimescolati durante la produzione del nuovo catodo. Nel riciclo diretto delle batterie, invece, il materiale del catodo non viene suddiviso nei suoi componenti, quindi la composizione rimane la stessa dopo il riciclo. Tuttavia, poiché nel riciclo ordinario sono coinvolte diverse fasi di lavoro ad alta intensità energetica, il processo diretto è più economico e più rispettoso dell’ambiente. 24M sottolinea inoltre che, a causa del costo dei processi idrometallurgici (e pirometallurgici), solitamente vengono riciclate solo le celle NMC (al nichel, manganese e cobalto) per ottenere materiali costosi come appunto nichel, manganese e cobalto. “I materiali meno costosi come quelli delle batterie al litio ferro fosfato (LFP) in genere non vengono riciclati”, afferma 24M. Grazie al riciclo diretto più economico, l’azienda vuole poter utilizzare anche le celle LFP. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla