Valentina Di Paola

Tumori: nuovo approccio per rilevare il cancro ovarico con un test delle urine

(12 Febbraio 2024)

Roma – Un innovativo test delle urine potrebbe rappresentare un metodo semplice, economico e non invasivo per identificare la presenza di cancro ovarico in fase iniziale. A svilupparlo uno studio, presentato al 68° incontro della Biophysical Society, e condotto dagli scienziati della Virginia Commonwealth University. Il team, guidato da Joseph Reiner, ha sviluppato un approccio diagnostico per rilevare neoplasie nelle ovaie. Ricerche precedenti, spiegano gli autori, avevano dimostrato che le urine delle persone affette da tumore alle ovaie sono ricche di peptidi, molecole non semplici da individuare con metodi convenzionali. Per superare le difficoltà attuali, gli scienziati hanno sviluppato un test basato sui nanopori. L’idea di fondo dell’esame prevede il passaggio delle molecole attraverso un minuscolo poro e la misurazione dei cambiamenti nella corrente elettrica mentre il campione di urina attraversa i nanopori. Gli studiosi hanno impiegato nanoparticelle d’oro, alle quali i peptidi, se presenti nell’urina, possono legarsi e dar forma a una firma unica. “Il nostro metodo – commenta Reiner – permette di identificare simultaneamente più peptidi. Nelle prove cliniche ne abbiamo riconosciuti 13, compresi quelli associati a LRG-1, un biomarcatore trovato nei pazienti con cancro ovarico”. Nella maggior parte dei casi, quando i tumori vengono rilevati nelle fasi iniziali, sottolineano gli esperti, il tasso di sopravvivenza a cinque anni dei pazienti migliora del 50-75 per cento. “Abbiamo imparato a distinguere tra le varie firme dei vari peptidi – conclude Reiner – e ora sappiamo potrebbero essere utilizzate per il nostro schema di rilevamento. Il nostro obiettivo finale è quello di sviluppare un test che, in combinazione con altre informazioni, possa facilitare l’individuazione del cancro ovarico in stadio iniziale”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).