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INFN: cordata italiana per lo studio di fattibilità dell’Einstein Telescope

(6 Febbraio 2024)

Roma – È stato individuato il vincitore del principale bando di gara del progetto PNRR ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), dopo una accurata selezione che ne ha verificato le capacità tecniche e la solidità dell’esperienza precedente: un raggruppamento di aziende italiane che operano a livello internazionale guidata da Rocksoil spa assume l’incarico per realizzare lo studio di pre-fattibilità tecnica ed economica della grande infrastruttura di Einstein Telescope in Sardegna. La cordata è composta da Rocksoil spa, Leonardo Consorzio Europeo per l’ingegneria e l’architettura, Ferro Ingegneria srl, Criteria srl, Inar srl, Gdp Geomin srl, Geotec spa. Rocksoil, appunto capofila della cordata, è una società di ingegneria che conta sulla sinergia di professionalità di alto livello di ingegneri, geologi, architetti, ed è un’azienda leader nel settore della progettazione di opere in sotterraneo ad alto contenuto tecnologico, di fondazioni speciali e opere di stabilizzazione e di servizi monitoraggio geotecnico e strutturale, tanto da vantare nel suo curriculum rilevanti esperienze internazionali quali i lavori di infrastrutture, come pozzi, tunnel e caverne, necessarie per il progetto High Luminosity LHC del CERN a Ginevra, la galleria di base del Brennero, la progettazione della stazione Al Diwani della Metropolitana di Doha Red Line North Underground in Qatar, oltre a lavori per la realizzazione di tunnel autostradali in Slovacchia e metropolitani in Danimarca, per citare i lavori più recenti. Quello che la cordata si è aggiudicato con questa gara è un incarico del valore di oltre 12 milioni di euro, i cui risultati saranno fondamentali per la candidatura italiana a ospitare il futuro rivelatore sotterraneo di terza generazione per la ricerca sulle onde gravitazionali in Europa.

“Data la complessità progettuale dell’infrastruttura di Einstein Telescope e i requisiti stringenti imposti dalla comunità scientifica, lo studio ne dovrà indagare i molteplici e differenti aspetti; fra questi, la geologia dell’area prescelta, la localizzazione e profondità ottimali dei vertici dell’osservatorio, in entrambe le configurazioni investigate, triangolo e doppia “L”, le tecniche di scavo e costruttive, la gestione dei materiali, l’impatto ambientale e infine i costi. Nei 18 mesi previsti per il completamento dello studio avremo anche una continua interazione con la comunità scientifica italiana e internazionale di Einstein Telescope” spiega Gaetano Schillaci, responsabile unico del procedimento.

Attualmente l’Italia è in competizione con un altro sito collocato nell’Euregio Mosa-Reno. Il sito italiano candidato è localizzato nel nordest della Sardegna, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, tra i Comuni di Bitti, Lula e Onanì. Il progetto Einstein Telescope prevede la realizzazione della grande infrastruttura sotterranea dell’interferometro gravitazionale e delle strutture gestionali di superficie.

“Dal punto di vista degli investimenti che l’Italia sta facendo per sostenere la sua candidatura, l’aggiudicazione dello studio è un elemento importantissimo per la competizione internazionale, e credo sia giusto evidenziare anche l’incredibile lavoro, tecnico e amministrativo, svolto dalla compagine che ha fatto sì che tutte le procedure formali della gara europea, bandita lo scorso aprile, siano state espletate con il massimo rigore e nei tempi previsti”, commenta Monique Bossi, Infrastructure manager di ETIC. “Nei prossimi mesi potranno essere avviatee tutte le attività tecniche necessarie ai fini della redazione dello studio di fattibilità che dovrà essere consegnato entro il 2025”, conclude Bossi.(30Science.com)

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