Roma – Ha appena preso il via l’arruolamento dei volontari per il progetto INNOPREV (Approcci INNOvativi per una PREVenzione cardiovascolare personalizzata), promosso dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e finanziato dal Ministero della Salute, con i fondi del PNRR. Il progetto, coordinato dalla professoressa Stefania Boccia, responsabile della Sezione di Igiene del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, Ordinario di Igiene generale e applicata e Vicedirettrice scientifica dell’IRCCS Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, avrà una durata biennale e coinvolgerà anche altri due importanti centri italiani, l’AOU Policlinico Paolo Giaccone di Palermo e l’AOU Policlinico G. Rodolico – San Marco di Catania. “Lo studio – spiega la professoressa Boccia – ha lo scopo di fornire evidenze al Sistema Sanitario Nazionale sull’utilità di mettere in atto interventi innovativi di prevenzione cardiovascolare personalizzata”.
La partecipazione allo studio è riservata ai residenti nell’area metropolitana di Roma che vengono valutati presso l’Ambulatorio dedicato alla prevenzione primaria cardiovascolare, del quale è responsabile la professoressa Giovanna Liuzzo, Direttore UOSD Cardiologia d’Urgenza di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e professore associato di Medicina Cardiovascolare, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma.
“La prevenzione – spiega la professoressa Liuzzo – rappresenta la strategia più importante di intervento. Identificare precocemente i soggetti a rischio e indirizzare gli interventi preventivi, informando adeguatamente le persone interessate su come adottare stili di vita ‘sani’ per contrastare l’insorgenza di ipertensione, di diabete e di ipercolesterolemia che, insieme al fumo e all’obesità, rappresentano i principali fattori di rischio per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, è pertanto cruciale per aumentare gli anni di ‘vita sana’ tra la popolazione anziana in crescita, contribuendo così ad alleviare l’onere socio-economico associato agli eventi cardiovascolari”.
Il progetto INNOPREV utilizza uno score (un calcolatore di rischio) che, integrando i fattori di rischio classici (età, sesso, fumo, ipertensione, colesterolo, ecc), aiuta ad identificare i soggetti a maggior rischio di malattie cardiovascolari. Ma non solo. “Le più recenti linee guida – ricorda la professoressa Liuzzo – raccomandano di prendere in considerazione ulteriori fattori, cosiddetti ‘modificatori del rischio’ (rischio genetico, indagini di imaging come l’eco-color doppler delle carotidi e delle femorali o il calcium score coronarico per identificare l’aterosclerosi precoce). Queste informazioni aggiuntive serviranno a migliorare gli interventi di prevenzione, personalizzandoli sul singolo individuo e aumentando la sua aderenza ai cambiamenti dello stile di vita e alla terapia. “Anche ricorrendo alle tecnologie digitali -spiega la professoressa Liuzzo -. Queste ultime stanno infatti dimostrando un grande potenziale, come strumenti di supporto al medico per la gestione della salute del singolo individuo”.(30Science.com)