Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Batterie, Germania, al via progetto per sviluppare elettrodi innovativi

(29 Gennaio 2024)

Roma – La cattedra di ingegneria della produzione di componenti per la mobilità elettrica presso l’Università RWTH di Aquisgrana e il suo spin-off PEM Motion hanno avviato una nuova fase della loro collaborazione con la startup olandese Nanoloy. Vogliono sviluppare nuovi elettrodi e si occuperanno anche di un nuovo concept di produzione che consenta chimiche cellulari precedentemente difficili da realizzare. Il concept dovrebbe rendere superfluo anche l’uso di leganti e solventi tossici, aggiunge PEM nella dichiarazione relativa alla collaborazione con Nanoloy. La produzione convenzionale utilizza leganti e solventi come materiali ausiliari necessari nel rivestimento degli elettrodi. Per il catodo, ad esempio, gli ossidi metallici in polvere dei materiali attivi della batteria vengono miscelati con leganti e solventi per formare una pasta, nota come slurry. Questo impasto viene quindi applicato in uno strato sottile sulla pellicola di supporto, dopodiché il materiale viene essiccato in un processo ad alto consumo energetico in grandi forni per vaporizzare lo stesso liquido appena aggiunto per il rivestimento. Questo rivestimento umido è ancora oggi lo standard del settore. Tuttavia, da molti anni si sta lavorando per sviluppare un processo più efficiente. Il team Nanoloy guidato dal CEO Alex Koszo e dal CTO Krishna Tekriwal sembra aver trovato un processo del genere che si concentra sugli “elettrodi stampati al plasma”. L’azienda utilizza il suo processo di rivestimento al plasma per produrre “anodi di silicio ad alte prestazioni”, progettati anche per ridurre i costi di produzione. RWTH aveva già sostenuto la prova di applicabilità per la produzione di batterie di Nanoloy e la cattedra è finora molto soddisfatta dei risultati. La nuova stampante al plasma di Nanoloy avrebbe recentemente “prodotto elettrodi promettenti”, tra cui anodi ad alte prestazioni con un contenuto di silicio del 50 per cento, scrive PEM. Ora il passo successivo sarà la creazione di una linea pilota di ricerca e sviluppo che sarà realizzata presso il Laboratorio di Elettromobilità (eLab) ad Aquisgrana, con i lavori che dovrebbero essere completati nel secondo trimestre del 2024. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla