Roma – Basta indossare una cuffia VR e guanti con feedback aptico per controllare iCub 3, un robot umanoide, e proiettarsi altrove. Il robot sviluppato da un gruppo internazionale dii scienziati, descritto sulla rivista Science Robotics, può trasmettere video e sensazioni tattili a coloro che indossano guanti con feedback aptico e cuffie VR, per realtà virtuale, a centinaia di chilometri di distanza, offrendo così alle persone la possibilità di partecipare a eventi senza viaggiare. Il robot iCub 3 pesa 52 chilogrammi, è alto 125 centimetri e ha 54 punti di articolazione sul corpo in lega di alluminio e plastica. Al posto degli occhi ha due telecamere e al posto del cervello ha un computer collegato a Internet. Oltre alle telecamere, i sensori che ricoprono il corpo inviano dati al ‘cervello’ del robot. Queste sensazioni vengono poi replicate su una tuta e una cuffia VR indossate da un operatore umano remoto. Quando l’operatore reagisce a ciò che vede e percepisce, i sensori della tuta captano i movimenti e il robot li riproduce. “La chiave è tradurre ogni segnale e ogni bit di dati numerici che possono essere inviati attraverso la rete”, ha detto Stefano Dafarra, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha fatto parte del gruppo di ricerca di iCub3. “Può esserci un piccolo ritardo, fino a 100 millisecondi, per catturare e trasmettere il filmato visivo, ma l’operatore può attenuarlo muovendosi leggermente più lentamente del normale”, ha spiegato Dafarra. La squadra di scienziati ha presentato il robot nel corso della Biennale di Venezia, dove si è aggirato, mentre il suo operatore si trovava a 290 chilometri di distanza, nello specifico a Genova. Dafarra spera che iCub 3 venga impiegato per partecipare a eventi a distanza, riducendo così la necessità di viaggiare. Al momento, però, una caduta potrebbe danneggiare enormemente il robot e non è certo che possa rialzarsi da solo. “iCub 3 è un robot interessante e offre chiari vantaggi rispetto all’iterazione precedente”, ha dichiarato Jonathan Aitken, dell’Università di Sheffield, Regno Unito, il cui laboratorio possiede una versione precedente del robot. Tuttavia, Sheffield si è detto deluso dal fatto che il gruppo non sia stato chiaro nella sua ricerca sui requisiti di trasmissione dei dati della nuova versione del robot. “Sarebbe utile sapere quanti dati sono necessari e quali sono i limiti superiori e inferiori”, ha concluso Sheffield. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
iCub, il robot che fa viaggiare grazie alla VR
(29 Gennaio 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.