Roma – Nell’epoca in cui l’umanità subisce gli effetti di dinamiche che essa stessa ha generato, come inquinamento e cambiamento climatico, la ricerca scientifica affronta la sfida nella sua complessità guardando alla “salute planetaria”. Grazie a questo approccio, si riconosce non solo che la salute dell’uomo è strettamente connessa a quella degli altri animali e organismi, ma anche che è fortemente minacciata dal cambiamento climatico.
L’Università Ca’ Foscari Venezia guida uno dei principali progetti europei in questo campo, Planet4Health, finanziato dalla Commissione europea con 5,9 milioni di euro del programma Horizon Europe (Health Research and Innovation Actions). Coordinando l’attività di un centinaio di ricercatrici e ricercatori da 17 partner europei, il team di statistici del Dipartimento di Economia e del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’ateneo veneziano curerà l’analisi integrando dati su ambiente, disuguaglianze socioeconomiche, situazioni di rischio.
“Le informazioni oggi a disposizione sono frammentate, provengono da istituzioni diverse e sono settoriali, il nostro compito sarà proporre una visione olistica per favorire la progettazione di politiche basate sui dati – spiega Stefano Campostrini, professore di Statistica sociale a Ca’ Foscari e coordinatore del progetto -. I dati consentono di identificare i problemi, ma anche le soluzioni. L’ambizione è costruire una piattaforma tecnologica in grado di visualizzare la complessità delle relazioni in gioco e suggerire azioni sia per ridurre le cause dei problemi, come le emissioni di gas climalteranti, ma anche favorire l’adattamento a un contesto ambientale e climatico che è già cambiato”.
“Per fare questo – aggiunge Suzana Blesic, ricercatrice all’Institute for Medical Research di Belgrado e co-coordinatrice del progetto – intraprenderemo una collaborazione sistemica interdisciplinare che includerà il lavoro di scienziati del clima e dell’ambiente, professionisti del settore medico e veterinario, progettisti di piattaforme tecnologiche, scienziati politici, sociali ed economici, gestori del rischio e specialisti della comunicazione, nonché la co-creazione con gli utenti finali specifici del progetto. Il presupposto principale del progetto è che solo con una tale combinazione di approcci è possibile comprendere meglio e agire in modo appropriato su problemi complessi come i fattori climatici e ambientali della salute del pianeta”.
Quattro i casi di studio che saranno approfonditi: l’inquinamento atmosferico in Sudafrica, l’inquinamento dell’acqua in Europa centrale, le malattie trasmesse da insetti nella penisola iberica. Inoltre, il progetto guarderà agli impatti del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici sul benessere mentale degli individui. Tale impatto, infatti, è finora trascurato dalla ricerca ma è di fondamentale importanza per comprendere gli effetti sulla salute nel lungo periodo e per studiare le azioni di adattamento più adeguate a favorire il benessere psicofisico delle popolazioni.(30Science.com)