Roma – Le temperature globali in aumento stanno provocando un fenomeno inaspettato nel Mar Mediterraneo: l’espansione dell’area di nidificazione delle tartarughe verdi potrebbe crescere di oltre il 60%, secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports. Questa previsione, condotta dal team italiano dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, si basa su uno scenario climatico pessimistico, che prevede un allargamento verso ovest rispetto alle aree attuali, coinvolgendo gran parte delle coste nordafricane, italiane e greche. Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha portato ad un aumento delle temperature della superficie del mare in tutto il globo, con gravi conseguenze per la vita marina. Le tartarughe marine, in particolare, rischiano di essere colpite, poiché il sesso dei loro piccoli dipende dalla temperatura di incubazione. Nonostante gli studi precedenti abbiano esaminato gli effetti del cambiamento climatico su diverse popolazioni di tartarughe marine in tutto il mondo, le tartarughe verdi (Chelonia mydas) nel Mar Mediterraneo sono state finora poco studiate.
Liberazione di una tartaruga verde (Chelonia mydas) riabilitata presso il Centro Ricerca, Salvataggio e Riabilitazione Tartarughe Marine, Museo di Storia Naturale del Salento (MSNS) Crediti: Piero Carlino, Centro Ricerca, Salvataggio e Riabilitazione Tartarughe Marine, Museo di Storia Naturale del Salento (MSNS)
Chiara Mancino e il suo team dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza hanno sviluppato un modello per predire la idoneità di un punto lungo la costa mediterranea come luogo di nidificazione per le tartarughe verdi. La validità del modello è stata testata confrontandolo con 178 siti di nidificazione confermati tra il 1982 e il 2019, principalmente in Turchia e Cipro nell’est del Mediterraneo. I risultati hanno dimostrato che il modello ha una notevole capacità predittiva, evidenziando che la temperatura della superficie del mare, la salinità e la densità della popolazione umana influiscono maggiormente sull’idoneità di un luogo come sito di nidificazione.
Successivamente, i ricercatori hanno esaminato come quattro diversi scenari di emissioni di gas serra potrebbero influenzare l’area di nidificazione delle tartarughe verdi entro il 2100. I risultati indicano che scenari climatici più gravi sono associati a un aumento maggiore dell’area di nidificazione nel Mediterraneo. Nel peggiore dei casi, l’area di nidificazione è prevista aumentare del 62,4%, coinvolgendo la costa nordafricana fino all’Algeria, gran parte di Italia e Grecia e il Mar Adriatico meridionale. Tuttavia, gli autori dello studio avvertono che questa espansione nel Mediterraneo centrale e occidentale, densamente popolato, potrebbe aumentare il contatto tra le tartarughe e gli esseri umani, con possibili effetti negativi sul successo della nidificazione. Pertanto, futuri studi dovrebbero focalizzarsi su come mitigare tali impatti. (30Science.com)