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INF-ACT centinaia di casi di infezioni trasmesse dagli artropodi

(20 Dicembre 2023)

Roma – Nel 2023 secondo i dati dell’ISS, al sistema di sorveglianza nazionale risultano centinaia di casi di infezioni virali trasmesse da artropodi. Alcuni di questi sono dovuti a virus endemici, come gli oltre 320 casi di West Nile (e 21 decessi) e Usutu virus trasmessi dalla zanzara comune, Culex pipiens, i 127 casi di Toscana Virus trasmessi dai flebotomi (o pappataci) e i 48 casi di infezione neuro-invasiva trasmessi dalle zecche. Altri sono dovuti a virus tropicali, come i 347 casi di Dengue, gli 8 casi di Zika Virus e i 7 casi Chikungunya. La maggior parte di questi sono stati contratti da viaggiatori provenienti da aree tropicali endemiche, ma nel 2023, per la prima volta (con eccezione di 11 casi nel 2020) sono stati registrati 3 focolai di trasmissione autoctona della Dengue trasmessi da Aedes albopictus (la zanzara tigre), una specie invasiva ormai radicata in Italia da oltre 30 anni: tre diversi in una sola estate! Questi dati confermano che le nuove abitudini di viaggio e gli stili di vita moderni, unite ai cambiamenti climatici, rendono il rischio epidemico un’ipotesi più che concreta. Approcci innovativi, molteplici dimensioni La sfida da vincere con il progetto INF-ACT, quindi, è quella di fornire i migliori strumenti per rispondere rapidamente alle nuove minacce alla nostra salute, ed essere pronti ad affrontare al meglio anche potenziali nuove epidemie. Da qui la scelta di creare un progetto capace di fare ricerca sulle molteplici dimensioni che la prevenzione e il controllo dei fenomeni epidemici richiedono, proponendo approcci innovativi e multidisciplinari, che considerino l’interconnessione della salute umana con quella animale e la
salvaguardia dell’ambiente (One Health). Così, a distanza di un anno dall’inaugurazione del progetto coordinato dalla Fondazione INF-ACT, di cui fanno parte 25 tra atenei nazionali, enti pubblici e privati, i circa 500 ricercatori di tutt’Italia si sono trovati all’ISS per condividere i risultati ottenuti in questi 12 mesi e pianificare le attività dei prossimi due anni. “I risultati raggiunti, che oggi abbiamo presentato, confermano l’importanza di mettere a fattor
comune le competenze trasversali presenti in Italia, che finora mancavano di un coordinamento. All’interno dei nostri atenei e degli enti di ricerca sono presenti numerose eccellenze, ma per fare un salto di qualità alla ricerca è necessario far dialogare e far collaborare queste realtà.” – Federico
Forneris, presidente della Fondazione INF-ACT “L’approccio collaborativo di INF-ACT ha permesso che le specificità di ogni settore di ricerca diventino la base per affrontare il problema delle possibili epidemie secondo un approccio ‘One Health’”.(30Science.com)

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