Roma – “Prevedere quando il nucleare, inteso come fissione, si svilupperà e prenderà piede in Italia non è facile ma, siamo pronti”, ha detto ha dichiarato Roberto Zanino, professore di Ingegneria nucleare al Politecnico di Torino, vicepresidente di C.I.R.T.E.N. e delegato del Rettore per i dottorati di ricerca e reti universitarie internazionali al PoliTo, durante l’evento: “Il ruolo del nucleare nell’era della transizione energetica”, che si è oggi tenuto a Roma. . “C.I.R.T.E.N., il Consorzio Interuniversitario per la Ricerca TEcnologica Nucleare, è il frutto di una sinergica collaborazione tra i vari istituti, quali il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, l’Università di Padova, l’Università di Palermo, l’Università di Pisa e l’Università di Roma La Sapienza”, ha spiegato Zanino. “Tantissimi ricercatori che hanno fornito un apporto notevole nel campo del nucleare in istituti prestigiosi, spesso stranieri, sono eccellenze e orgogli italiani”, ha affermato Zanino. “In Italia l’ambito della fusione è avviato e attivo, mentre quello della fissione è stato abbandonato e mai più ripreso, dopo referendum del 2011”, ha aggiunto Zanino. “È necessaria una stretta cooperazione tra i vari istituti e gli altri attori che compongono il panorama politico, sociale ed economico per informare e avvicinare la popolazione al tema dell’energia nucleare”, ha sottolineato Zanino. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Nucleare: Zanino (PoliTo) “siamo pronti”
(5 Ottobre 2023)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.