Roma – Una nuova ricerca su Frontiers in Ecology and the Environment suggerisce che animali o piante individuali, spesso noti come “simboli”, possono svolgere un ruolo chiave nella conservazione, ispirando il cambiamento e la mobilitazione del pubblico. Mentre specie amate come i panda e gli orsi polari sono spesso utilizzate nelle campagne di conservazione, questo studio sottolinea che singoli individui possono svolgere un ruolo altrettanto significativo nell’aumentare la consapevolezza e il sostegno pubblico. L’indignazione recente per l’abbattimento dell’albero “Sycamore Gap” nel Regno Unito dimostra il potere degli individui, sia animali che vegetali, nell’opinione pubblica. Il primo autore dello studio, Ivan Jarić dell’Università di Parigi-Saclay in Francia e dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, spiega: “Gli individui simbolo condividono tipicamente alcune caratteristiche comuni. Appartengono spesso a specie carismatiche e possiedono spesso particolari caratteristiche individuali che li rendono affascinanti. Interagiscono frequentemente con gli esseri umani e spesso hanno storie di vita uniche, come destini tragici.” “Creando legami con le persone e generando empatia, questi individui possono promuovere l’impegno e il cambiamento comportamentale, attirare donazioni e addirittura stimolare cambiamenti politici.” Lo studio evidenzia esempi noti, come Lua, il lamantino antillano – una specie fortemente colpita dalla perdita di habitat e dalla caccia in Brasile. Nel 1994, Lua, un cucciolo orfano, fu uno dei primi lamantini rilasciati in un nuovo programma di reintroduzione. Lua divenne rapidamente il simbolo del programma, utilizzata nei media locali e nelle attività comunitarie per attirare l’attenzione del pubblico. Grazie alla sua natura docile e alla sua volontà di avvicinarsi agli esseri umani e alle barche, Lua ha permesso a molte persone di avere il loro primo contatto con un lamantino selvatico. Questo ha contribuito a creare un’industria locale del turismo sostenibile che supporta attualmente fino a 400 famiglie. Lua, ora “di mezza età” a 31 anni, è stata la prima lamantina rilasciata a riuscire a riprodursi con successo in natura, avendo avuto sei cuccioli. Tuttavia, questo esempio mette in evidenza anche il potenziale rovescio della medaglia dei simboli, poiché alcuni visitatori hanno alimentato Lua con cose potenzialmente dannose, tra cui birra e pesce fritto. Il dottor Sarah Crowley dell’Università di Exeter, un’altra coautrice dello studio, afferma: “Se adeguatamente attuata, la promozione di individui simbolo può comportare notevoli benefici per la conservazione a livello locale e globale. Questo deve essere fatto con attenzione, sia per evitare danni all’individuo sia per prevenire la diffusione di informazioni false o distorte. È ora necessaria ulteriore ricerca per identificare come promuovere gli individui simbolo in modo da ottenere un sostegno più ampio alla conservazione, attirare nuovi pubblici e limitare potenziali danni”, concludono gli autori. (30Science.com)