Lucrezia Parpaglioni

Individuato un nuovo potenziale biomarcatore per i disturbi parkinsoniani

(19 Settembre 2023)

Roma – I livelli dell’enzima DOPA decarbossilasi o DDC, nel liquido cerebrospinale e nel plasma sanguigno, possono essere un utile biomarcatore per l’identificazione di disturbi parkinsoniani, tra cui la malattia a corpi di Lewy, caratterizzata dallo sviluppo di piccoli ammassi proteici nelle cellule nervose, che provoca una perdita progressiva della funzione mentale. La scoperta dei ricercatori dell’Università di Lund, a Malmö, in Svezia, è stata pubblicata su Nature Aging. I disturbi parkinsoniani, che comprendono la malattia di Parkinson e la demenza a corpi di Lewy e sindromi atipiche come l’atrofia sistemica multipla, una malattia cronica caratterizzata da rallentamento dei movimenti, rigidità e difficoltà deambulatorie, sono tra i disturbi neurodegenerativi più comuni e colpiscono circa il 6% della popolazione mondiale. La diagnosi avviene, di solito, al manifestarsi dei primi sintomi, ma, precedenti ricerche hanno indicato che i processi neurodegenerativi possono iniziare a verificarsi anni prima della comparsa dei sintomi. Vi è, inoltre, un’elevata probabilità di diagnosi errata a causa della somiglianza sintomatica con altre patologie neurodegenerative. Oskar Hansson, dell’Università di Lund, Malmö, e colleghi hanno utilizzato un approccio proteomico multiplex, che consente l’identificazione e la quantificazione delle proteine, in 428 individui, al fine di identificare i biomarcatori legati alla malattia a corpi di Lewy. I ricercatori hanno scoperto che i livelli di DDC nel liquido cerebrospinale erano in grado di indicare i pazienti con malattia a corpi di Lewy con un’elevata accuratezza ed erano, inoltre, associati a una funzione cognitiva compromessa. Secondo gli autori, la DDC potrebbe essere utilizzata anche per rilevare la malattia a corpi di Lewy preclinica in individui non sintomatici. Inoltre, gli scienziati hanno rilevato che i livelli di DDC erano elevati in individui con disturbi parkinsoniani atipici, come l’atrofia del sistema multiplo, ma non erano aumentati in coloro con patologie neurodegenerative non parkinsoniane. Gli esiti preliminari su campioni di plasma sanguigno di 174 persone suggeriscono il potenziale della DDC per identificare con precisione le malattie da corpi di Lewy e i disturbi parkinsoniani atipici. “Questi risultati possono favorire una diagnosi precoce, oltre a fornire opportunità per sviluppare strategie terapeutiche per ritardare i disturbi parkinsoniani”, hanno sottolineato gli autori. (30Science.com) Lucrezia Parpaglioni

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.