Gianmarco Pondrano d'Altavilla

GB, nasce l’alleanza per l’idrogeno nell’aviazione

(18 Settembre 2023)

Roma – Nel Regno Unito, è nata l’alleanza industriale Hydrogen in Aviation (HIA), costituita per “accelerare la realizzazione di un’aviazione a zero emissioni di carbonio”, secondo una dichiarazione della nuova alleanza. Il gruppo di società è composto da alcuni dei principali attori nel settore dell’aviazione e delle energie rinnovabili, tra cui easyJet, Rolls-Royce, Airbus, Ørsted, GKN Aerospace e Bristol Airport Aviation. Il gruppo di aziende che formano l’alleanza HIA è del parere che il Regno Unito sia in una posizione forte per diventare un leader globale nel settore dell’aviazione alimentata a idrogeno (H2). Sta crescendo la consapevolezza che l’idrogeno è un fattore essenziale nella decarbonizzazione dell’aviazione , che può svolgere un ruolo chiave in diverse tecnologie aeronautiche a basse e zero emissioni. Le isole britanniche hanno una serie di forti vantaggi esistenti quando si tratta di guidare la decarbonizzazione dell’aviazione. Le estese coste delle isole potrebbero fornire energia eolica per la produzione di idrogeno green. Questi potenziali sono raddoppiati con il membro dell’alleanza Ørsted, una multinazionale danese dell’energia e la più grande compagnia energetica in Danimarca. Nel 2021, l’azienda ha dato il via al primo progetto su larga scala sull’idrogeno green della Danimarca e all’epoca dichiarò: “In meno di tre anni, Ørsted, con i suoi partner, ha avviato nove progetti di idrogeno rinnovabile in Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Paesi Bassi e Regno Unito finora.” Johan Lundgren, amministratore delegato di easyJet e primo presidente di HIA, ha dichiarato: “ Non c’è dubbio che il Regno Unito abbia il potenziale per diventare un leader mondiale nell’aviazione a idrogeno, il che potrebbe portare con sé una spinta di 34 miliardi di sterline all’anno per l’economia del paese entro il 2050, ma per cogliere questa opportunità sono necessari rapidi cambiamenti e il momento di agire è adesso”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla