Roma – La partecipazione futura del Regno Unito al progetto di fusione nucleare ITER è in dubbio. Il governo britannico ha dichiarato che non cercherà di rientrare nell’Euratom, l’organismo che regola il mercato europeo dell’energia nucleare e coordina la ricerca, soprattutto nel campo della fusione. La decisione significa che per ora il Regno Unito continuerà a essere escluso dalla partecipazione a ITER, il gigantesco progetto internazionale di reattore a fusione in costruzione in Francia, di cui Euratom è membro. “L’annuncio di ieri ha chiarito che il Regno Unito non intende impegnarsi con l’Euratom nel suo insieme”, afferma il portavoce di ITER Laban Coblentz, ma spera che il Regno Unito faccia domanda per diventare membro associato di ITER in modo che le sue aziende e i suoi ricercatori possano rimanere coinvolti. “Confidiamo ancora che il Regno Unito manterrà un forte interesse a continuare a impegnarsi nel progetto ITER, in una forma o nell’altra”. L’Autorità britannica per l’energia atomica (UKAEA) nel 2019 ha lanciato il proprio programma per progettare un prototipo di reattore di potenza: lo Spherical Tokamak for Energy Production (STEP). Nel suo annuncio, il governo ha affermato che concentrarsi sul programma di fusione nazionale è nel migliore interesse dei contribuenti britannici. Comunque il fisico Ian Chapman, amministratore delegato dell’UKAEA, ha dichiarato che il Regno Unito intende negoziare per l’associazione al programma ITER, consentendo ai suoi ricercatori di lavorare sul reattore e alle sue aziende di fare offerte per i contratti. Australia e Kazakistan hanno già aderito a ITER come membri associati. (30science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Fusione, in dubbio partecipazione del Regno Unito a ITER
(11 Settembre 2023)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla