Gianmarco Pondrano d'Altavilla

ACI, FIA, nuova ricerca su auto connesse e privacy

(19 Settembre 2023)

Roma – Lo scarso livello di informazione degli utenti sulle problematiche legate alla diffusione delle auto connesse richiama la necessità di una maggiore trasparenza e una più capillare informazione a tutela dei consumatori, soprattutto per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei dati. È quanto emerge da una ricerca, commissionata dall’Ufficio europeo della FIA – la Federazione Internazionale de l’Automobile – su un campione di 11.000 automobilisti di 11 Paesi – oltre all’Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna -, volta a conoscere l’attitudine dei cittadini dell’Unione verso gli sviluppi tecnologici. L’indagine delinea un quadro tutt’altro che confortante: il 59 per cento degli automobilisti pensa che il suo veicolo non sia connesso, il 61 per cento non ricorda di aver dato alcun assenso alla raccolta e al trattamento dei dati relativi alla propria auto. Soltanto il 47 per cento è consapevole che del fatto che quei dati – che possono arrivare a includere informazioni personali, come traffico telefonico e contatti e-mail – vengono registrati e condivisi, mentre il 59 per cento è preoccupato di non avere sufficienti chiarimenti sull’utilizzo che ne viene fatto. Dalla ricerca – che si è focalizzata, in particolare, su libertà di scelta del consumatore, prezzi e velocità di erogazione dei servizi – è risultato, inoltre, che il 65 per cento degli automobilisti vuole avere la possibilità di cambiare il provider telematico del proprio veicolo, il 61 per cento vuole farlo anche nel corso della vita di un singolo mezzo. Per il 59 per cento degli intervistati, è il costruttore che deve offrire più servizi addizionali connessi rispetto a terze parti. Il 62 per cento dei proprietari di vetture, inoltre, è disposto a passare da un’officina ufficiale della Casa a una privata, se questo significa prezzi più bassi; il 56 per cento accetterebbe di farlo in cambio di una maggiore velocità di esecuzione degli interventi. Altre eventuali spinte per questo passaggio risultano l’accesso ai servizi da remoto (46 per cento) anche direttamente dal computer di bordo (42 per cento) o via app (41 per cento). Circa un terzo degli intervistati (29 per cento), infine, è favorevole a spendere per acquistare delle app dedicate all’auto, mentre il 50 per cento accetterebbe di farlo pagando attraverso la ricezione di pubblicità dedicate. La ricerca della FIA prende, infine, in considerazione le aspettative degli automobilisti nei confronti della legislazione comunitaria in proposito che dovrà essere discussa dalla Commissione europea. Il 46 per cento ritiene che ci saranno ricadute positive per quanto riguarda la sicurezza stradale, il 43 per cento conta su una maggiore diversificazione dei servizi offerti, il 42 per cento su una loro più veloce innovazione. Il 40 per cento, poi, crede che ci sarà un miglioramento per quanto riguarda la congestione e il 35 per cento si augura che ci sia un effetto anche sui prezzi dei servizi per i consumatori. Secondo la Federazione Internazionale dell’Automobile – anche in considerazione del fatto che, entro il 2030, il 90 per cento delle vetture sarà connesso – il Legislatore comunitario dovrà porre particolare attenzione nel favorire questo sviluppo tecnologico tenendo, però, conto dei molti, delicati, aspetti ancora da chiarire per quanto riguarda la raccolta e l’uso dei dati personali. (30science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla