Roma – Ricerca interdisciplinare, formazione di nuovi leader nella valutazione del rischio, studio dei cambiamenti del territorio, proiezioni climatiche, infrastrutture con tecnologie di High Performance Computing (HPC), Cloud e Big Data, e, non ultimo, diventare un fornitore di “climate services” per i gruppi di ricerca dell’Ateneo e enti locali, nazionali e internazionali che potranno usare i dati generati nei loro processi decisionali: questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del nuovo Centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici inaugurato oggi a Rovigo con una cerimonia in Aula Magna di via Badaloni.
“Il cambiamento climatico è un tema alquanto attuale e sfidante, che ci chiama a pensare e individuare soluzioni concrete e innovative per contrastarne le conseguenze, spesso drammatiche – ha detto Giancarlo Dalla Fontana, Prorettore Vicario Università di Padova –. L’istituzione di un centro studi dedicato al tema è un passo importante per il nostro ateneo, motivo di orgoglio: mette a fattor comune e a servizio della società le molteplici e diverse competenze che l’Università di Padova ha sviluppato sul tema e risponde anche alla crescente attenzione di studentesse e studenti che sempre più si iscrivono a corsi che affrontano il cambiamento climatico”.
“Questo Centro, fortemente voluto dalla nostra Fondazione insieme all’Università di Padova, è un esempio concreto di come pubblico e privato possano creare sinergie vincenti in grado di coniugare ricerca e traduzione applicativa dei suoi risultati, mettendoli a disposizione della comunità nazionale e internazionale. Non solo – afferma Giuseppe Toffoli, Vice Presidente Vicario della Fondazione Cariparo –, esso, attraverso il corso di laurea magistrale in Water and Geological Risk Engineering, formerà quelle figure professionali oggi sempre più necessarie per prevenire e/o far fronte agli impatti che il cambiamento del clima sta purtroppo generando con sempre più frequenza. Infine, la scelta di collocarlo a Rovigo è strategica perché beneficia di una vocazione territoriale evidente. La provincia di Rovigo è un esempio pragmatico di un’area bonificata e il Delta del Po è simbolo di un sistema naturale fortemente modificato: entrambi sono esposti ai cambiamenti climatici i cui effetti sono ancora lontani dall’essere quantificati perché necessitano di informazioni solide e di conseguenti strategie di azione”.
“Sono onorato di una iniziativa importante come questa. Ringrazio chi l’ha resa possibile, in primis l’Università di Padova che ha trovato nella nostra sede cittadina un luogo in cui attivare un percorso importante di ricerca multidisciplinare; Fondazione Cariparo che ha contribuito in maniera fondamentale alla riuscita, anche dal punto di vista del sostentamento finanziario, di una iniziativa come questa, che si integra nella presenza dell’Università di Padova in città – sottolinea Edoardo Gaffeo, Sindaco di Rovigo –. In particolar modo nel percorso di laurea magistrale Ingegneria del rischio idrogeologico, che è arrivata al superamento del primo biennio con i primi laureati. Noi come amministrazione, continuiamo a dare il nostro supporto incondizionato a queste iniziative, crediamo molto nella presenza universitaria e nella possibilità che ricerche scientifiche di altissimo livello vengano svolte nella nostra città, perché questo contribuisce a fare passi avanti nel collocarla tra le città delle conoscenze in cui noi crediamo molto”.
“Si compie con l’avvio del nuovo Centro di Ricerca un passaggio storico per Rovigo. Si aggiunge da oggi un nuovo tassello alla realtà in crescita della nostra città universitaria; questo grazie ad un centro all’avanguardia – ha concluso Diego Crivellari, Presidente CUR -, strettamente legato al nostro territorio e importante anche per le dinamiche che il nostro territorio dovrà affrontare nei prossimi anni”.
La cerimonia è stata introdotta da Marco Marani, Responsabile del Centro, e Marco Borga, Università di Padova, alla presenza di Giancarlo Dalla Fontana, Prorettore Vicario dell’Università di Padova, Giuseppe Toffoli, Vice Presidente Vicario della Fondazione Cariparo, Edoardo Gaffeo, Sindaco di Rovigo, Diego Crivellari, Presidente del Consorzio Universitario Rovigo, Andrea Giordano, Direttore Dipartimento ICEA, Vincenzo D’Agostino, Direttore Dipartimento TeSAF e Nicola Surian, Direttore Dipartimento di Geoscienze. Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize 2023, ha tenuto la lectio magistralis di chiusura dell’evento.(30Science.com)